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Agnelli: «La Juve non è una onlus. Non fa la seconda squadra per la Nazionale»

Il presidente della Juve al convegno “Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?” «La Juventus arriva, paga più degli altri e non può parlare»

Agnelli: «La Juve non è una onlus. Non fa la seconda squadra per la Nazionale»
Db Villar Perosa (To) 04/08/2022 - amichevole / Juventus-Juventus U23 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli
Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è intervenuto durante il convegno “Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?”.
«Se ripercorro questi anni, non stiamo parlando di innovazione. Si tratta di copiare quello che altri hanno fatto bene. Sicuramente il progetto è importante per Juve ai fini della sostenibilità, anche perché il periodo iniziale di un calciatore che arriva in prima squadra incide poi con un ingaggio più basso»

L’incontro è in corso di svolgimento all’Allianz Stadium, in occasione del Next Gen Day, e vede protagonisti anche il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e quello della Lega Pro Francesco Ghirelli.

«Sin dal mio arrivo nel 2010 si voleva il progetto delle seconde squadre. Noi abbiamo percorso con grande tenacia il progetto e al di là degli elementi perfettibili è servito un punto di discontinuità per far diventare realtà le seconde squadre. È stato Costacurta a volerle: all’epoca sentii Cherubini e decisi di intraprendere subito il progetto. Il primo anno fu stranissimo, perché i calciatori non capivano cosa fossero. Erano abituati ai prestiti e non capivano cosa rappresentassero. I giocatori della Juve dalla prima squadra all’U17 sono Juventus, il valore è Juventus. Serve una base di scouting, la formazione fino all’Under 19 e la maturazione in seconda squadra per il passaggio in prima. Miretti l’anno scorso ha giocato in prima squadra, Under 23 e Youth: lui gioca con noi dall’Under 8 e vive il percorso con normalità. Quando arriva invece uno a 17-18 anni con altre aspettative bisogna invece supportarlo diversamente»

Agnelli sull’importanza dei settori giovanili

«In cinquant’anni di storia quanti giocatori dal settore giovanile della Juventus sono andati in prima squadra? Bettega. Una società come la Juventus non è una onlus, non lo fa per le Nazionali, alle Nazionali deve arrivare un beneficio indiretto. L’Italia ha circa 450 prestiti, l’Inghilterra 150 e gli altri 20 o 30, perché noi e l’Inghilterra non abbiamo le seconde squadre. Io mi devo tutelare, un calciatore giovane che può essere bravo lo devo bloccare, altrimenti me lo portano via e magari deve andare a giocare da qualche parte».

Poi, una battuta sui costi e una critica al peso decisionale dei club nelle assemblee

«Con le seconde squadre i migliori si tengono, si formano e arrivano. La cifra di 1,2 milioni è stato il pegno del 2018. Noi partecipiamo alle assemblee senza diritto di voto. La Juventus arriva, paga più degli altri e non può parlare. Oggi una seconda squadra può anche rischiare una retrocessione, e se la seconda squadra della Juventus retrocede la sciogliamo nell’acido. Dove li mettiamo i giocatori? Li sciogliamo nell’acido».

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