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Spalletti: «Siamo stati superlativi per 40 minuti, poi non ce l’abbiamo fatta a continuare»

A Dazn: «Le rose per le donne iraniane? Spero non siano le uniche: se qualcuno rifà il gesto potrebbe diventare un modo per dare un segnale forte».

Spalletti: «Siamo stati superlativi per 40 minuti, poi non ce l’abbiamo fatta a continuare»
As Roma 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine della partita contro il Torino al Maradona. La squadra ha vinto 3-1 sul gruppo di Juric.

Un primo tempo perfetto, ma alla fine non era molto soddisfatto.

«Siamo stati superlativi all’inizio, nei primi 40 minuti. Abbiamo fatto benissimo sotto il punto di vista della gestione della partita. Poi non ce l’abbiamo fatta a continuare perché loro hanno direzionato la partita dove volevano. Hanno fatto uomo contro uomo a tutto campo in modo incredibile. Quando fanno questa pressione asfissiante è difficilissimo».

Su Kvara:

«L’ho richiamato tante volte perché avevamo impostato la partita che loro arrivassero un po’ in ritardo sui nostri terzini. Per giocare davanti. Invece stasera tenevano tutti e due i quinti altissimi. Un tre contro tre dietro se lo lasci in 60 metri lo vincono loro perché sono in superiorità, per vincere ci vogliono gli esterni che giocano vicino alla punta, lui continuava a rimanere largo, lo volevo più in mezzo al campo. Nel secondo tempo lo ha fatto molto meglio, ha questa variabilità di saltare l’uom, di girarsi, andare sul destro e sul sinistro, ti porta la palla fino al punto che potrebbe calciare e la passa a Zielinski o la mette a Politano come col Milan, è una variabilità di moduli da attaccare che ne fanno un giocatore stratosferico».

Ieri ha detto che col Milan non siete riusciti a fare cose diverse da quelle che sapete fare bene. E’ questa la differenza per arrivare ad un obiettivo molto importante? Su queste cose diverse, quanto ci lavora e quanto pensa siano importanti per una svolta?

«E’ chiaro che diventa un modo di lavorare che se non hai calciatori con quelle caratteristiche è quasi impossibile, perché l’allenamento te lo riducono sempre a portare il discorso dove gli è più comodo. Se di Anguissa ne hai 4 allora ti alleni in un altro modo, se hai Demme, Lobo, Zielisnki, Elmas, che sono più tecnici e non verranno mai a sbatterti addosso o a vincere un duello aereo come ha fatto Anguissa, come fai? Non lo puoi riprodurre in allenamento, perché ce li hai tecnici, da pala sui piedi. Quando il Torino ha iniziato a pressarci, noi abbiamo giocato molto su Raspadori, ma negli uno contro uno sono infallibili, c’è bisogno di fare uno scambio dentro al campi, come abbiamo fatto nel secondo gol di Anguissa. Non puoi portare la palla palleggiando perché hai coppie da tutte le parti e ti vengono addosso con la loro fisicità».

Raspadori fa il doppio ruolo: prima e seconda punta.

«Dal 20esimo abbiamo portato palla sul portiere troppe volte. Le due punte esterne non possono rimanere aperte, il duello lo vincono loro. Nell’uno contro uno vincono loro, giocano per quello, vogliono farlo a tutto campo».

A Spalletti vengono fatti i complimenti per il gesto delle rose dedicate alle donne iraniane:

«Penso che nessuno sia indifferente a quello che è successo là, era un piccolo gesto che mi sentivo di fare, mi ha fatto piacere sia stato apprezzato, poi è chiaro che spero che non siano le uniche due rose, potrebbe essere un modo per dare un segnale forte a livello mondiale, se qualcuno lo rifà può diventare un segnale importante».

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