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Spalletti: «Osimhen non ha saputo dirmi perché si era tolto la maglia. Non credo succederà più…»

In conferenza: «A volte i giocatori fanno quello che vedono fare. Secondo me da oggi i nostri non lo faranno mai più. Staremo a vedere».

Spalletti: «Osimhen non ha saputo dirmi perché si era tolto la maglia. Non credo succederà più…»
Db Dimaro (Tn) 17/07/2022 - amichevole / Napoli-Perugia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Viktor Osimhen

Ampio il capitolo dedicato al reparto offensivo del Napoli, nella conferenza stampa pre Napoli-Bologna tenuta da Luciano Spalletti. Innanzitutto, l’allenatore del Napoli ci ha tenuto a chiarire che l’abbondanza in attacco non è mai un problema, anzi, è una risorsa.

«La gestione degli attaccanti è facile, si va in campo in undici ma le rose sono di 24-25 calciatori. Ci sono posizioni dove è importante avere la possibilità di cambi, se non avessimo avuto Raspadori e Simeone, in assenza di Osimhen sarebbe stata dura. Da qui in avanti si valuta di volta in volta e si tiene conto della forza dei giocatori. In questo momento Zanoli non può fare Di Lorenzo, ma ci sono altre situazioni dove si può cambiare perché si equivalgono per forza ed esperienze. Faccio tutto abbastanza correttamente, senza andare a fare troppi calcoli ma guardare l’atteggiamento corretto dei calciatori, poi si sceglie. Davanti non è un problema l’abbondanza, ma una risorsa».

Spalletti ha parlato anche di Osimhen e dell’episodio del rigore lasciato calciare a Kvaratskhelia contro l’Ajax:

«Domenica era stato detto chi batteva il rigore. Forse Osimhen gli ha chiesto se se la sentiva. Aveva voglia di esserci perché era mancato per tanto tempo. Stamattina gli ho chiesto perché si era levato la maglia e non mi ha saputo rispondere, perché a volte fanno quello che vedono fare. Secondo me da oggi i nostri non lo faranno mai più. Staremo a vedere».

Su Simeone:

«Simeone? Nell’ultima partita mi è dispiaciuto molto non farlo giocare, se lo meritava, per l’entusiasmo che ci mette. Il giorno dopo vederlo allenare è uno spettacolo, per un allenatore è facile se si ha a che fare con gente così, si vince anche più partite con quella mentalità lì. Rinnovo? Si valuta un anno alla volta, è corretto così. Non è che perché si è vinto due partite… c’è da vedere le altre».

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