Ronaldo ha detto no alla Procura di Torino: non vengo a parlare

Per la Procura non ci fu alcuna rinuncia agli stipendi da parte dei calciatori. Chiesta una rogatoria internazionale per il portoghese. Invano

Ronaldo Ronaldo ha detto no alla Procura di Torino

2022 archivio Image Sport / Calcio / Manchester United / Cristiano Ronaldo / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

 

Ronaldo ha detto no alla Procura di Torino che – nell’ambito dell’inchiesta plusvalenze aveva deposito che ha portato ad avvisi di garanzia per falso in bilancio, aggiotaggio informativa – aveva chiesto una rogatoria internazionale per sentire il portoghese che ha giocato tre anni alla Juve.

Scrive il Corriere della Sera

“Secondo l’ipotesi della Procura, nei tre anni compresi tra il 2018 e il 2020 (a cui son seguiti l’approvazione dei bilanci) sarebbero state eseguite operazioni di scambio «distoniche» rispetto al panorama nazionale. In pratica per un determinato numero di atleti, i valori di scambio sarebbero stati decisi in maniera «arbitraria» allo scopo di far fronte «alle necessità di bilancio del momento». E per lo stesso motivo sarebbero state ideate le «manovre stipendi» per la stagione sportiva 2019/2020 e la successiva 2020/2021: i giocatori — molti dei quali sono sfilati nei mesi scorsi in Procura come testimoni — avrebbero rinunciato (a causa della pandemia) a percepire una sola mensilità invece delle quattro comunicate. La prova sarebbe in scritture private e segrete, rivenute in uffici esterni alla società, contenenti l’impegno incondizionato del club a pagare gli stipendi anche in caso di trasferimento del calciatore. Tra queste operazioni rientrerebbe la famosa «carta segreta» di Ronaldo: il documento che — stando ad alcune intercettazioni — «non deve esistere». La Procura aveva depositato una rogatoria internazionale per ascoltare il fuoriclasse portoghese, ma lui ha fatto sapere tramite i legali che non avrebbe raggiunto Torino”.

Ronaldo ha detto no alla Procura di Torino.

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