Il presidente del Barcellona difende ancora la competizione: «Mi fa ridere quando i club statali dicono che questa è una cosa da squadre ricche»

Nessun passo indietro sulla Superlega da parte di Joan Laporta. Le dichiarazioni del presidente del Barcellona di ieri che inizialmente sono sembrate un modo per prendere le distanze dalla competizione lanciata dai blaugrana con Real Madrid e Juventus, non rappresentavano, evidentemente, un’abiura. Oggi Laporta ha parlato all’assemblea dei soci del club e le sue parole sono state di tutt’altro tenore. Il presidente del Barcellona è tornato a difendere il progetto, indicandolo come un’opportunità per avanzare, l’unica.
«Senza Super League non avanzeremo. Con la Super League saranno i club a determinare il proprio destino, saremo noi a organizzare la competizione. Mi fa ridere quando i club statali dicono che questa è una questione di squadre ricche, che quelli di noi che sono in Super League sono i ricchi».
Laporta ha inserito questa dichiarazione in un discorso più ampio riguardante la
«grande crisi per le squadre di calcio, che ne sopportano tutte le spese. Il calcio è in una dinamica negativa in termini di presenze agli stadi, mercato televisivo e conquista dell’attenzione dei giovani, che si unisce all’ascesa dei club statali, con risorse finanziarie illimitate e senza il controllo della Uefa, che non fa nulla, ecco perché sosteniamo la Super League, che sarà una competizione più equilibrata».