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Napoli-Bologna 3-2, pagelle / Osimhen e Kvaratskhelia possono esportare la rivoluzione

Il Napoli non diventi Narciso, non si specchi nella propria bellezza. Kvara è un’esperienza paranormale. Sui social quanti commenti beceri su Meret

Napoli-Bologna 3-2, pagelle / Osimhen e Kvaratskhelia possono esportare la rivoluzione
Ci Napoli 16/10/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Bologna / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen-Kevin Bonifazi

Le pagelle di Napoli-Bologna 3-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Il Napule vince nonostante il giovane Meret. E’ la dura verità di stasera, Ilaria. Ma una giornataccia può capitare e poi è una fortuna che venga ammortizzata dal Napule luccicante di queste settimane. Non a caso il San Paolo, pardon il Maradona lo ha accarezzato con tanti applausi per rincuorarlo. Altri tempi quando le papere di Meret erano purtroppo decisive. Oltre alla beneficenza alla nuova squadra di Thiago Motta (l’anno scorso fu Giovanni Gesù a intenerirsi il cuore e la testa), ci sono un rilancio sballato da brividi e un’uscita a vuoto. Detto questo, noi a Meret vogliamo bene e siamo stati i primi a gioire per la sua resurrezione psicocalcistica. Sempre viva Meret – 5

Ha sbagliato qualcosa dopo un inizio di campionato straordinario. Bene: ci ha dimostrato che anche lui è umano, anche a lui capitano le serate no. Dopo un’estate come quella che ha vissuto (dopo anni come quelli che ha vissuto al Napoli), ad un certo punto sinceramente ho iniziato a pensare fosse un cyborg, non un uomo. Meno male che non lo è, mi sarebbe diventato antipatico. Il voto è esclusivamente – come è giusto che sia nelle pagelle – per la prestazione. Se dovessi valutare i commenti beceri che sto leggendo da ieri per una serata no di Meret, dovrei dargli 10 per differenziarmi dalla massa di idioti che purtroppo fa parte della tifoseria del Napoli – 5

DI LORENZO. Nel primo tempo, il Milite Noto numero uno è più circospetto perché la destra napoletana è incarnata da un inedito Ndombele aggressivo e dai ghirigori di Na-Politano. Nella ripresa il Bologna attacca di più e la sua partita diventa decisamente complessa lì dietro: allo stesso tempo però Il Capitano aumenta la sua spinta offensiva e fra i trenta tiri azzurri ce n’è anche uno suo, respinto – 6,5

Presente, concentrato, tosto fisicamente. Sempre più intelligente e, soprattutto, sempre più umilmente capitano. Hai notato che quando qualcuno segna il primo ad arrivare ad abbracciare i compagni è sempre lui? – 7 

KIM. Fin quando l’olandesino alla bolognese rimane solo soletto là davanti, lui e Giovanni Gesù si alternano in una vigilanza zelante ed efficace. Poi la partita viene “aperta” proprio da Zirkzee e comincia un altro film, in cui ci si mette anche Barrow a dare pensieri ai due centrali. Ma l’altro Milite Noto numero due è sempre inflessibile nella difesa della trincea, non disdegnando gli allunghi per impostare – 6,5

Con la testa fa tutto, compreso controllare la palla mettendola a terra. Al 25′ raddoppia su un attaccante del Bologna e gli strappa palla di corpo. Non c’è niente che Kim non sappia fare – 7 

JUAN JESUS. I due gol del Bologna sono due errori del Napule. Il primo è il suo. Dominguez e Cambiaso lo mettono in mezzo e Giovanni Gesù non ci capisce nulla e si proietta avanti, lasciando al povero Capitano l’onere di arginare invano Cambiaso. Una ciucciaggine letale poi riscattata dal gol casuale del pareggio, ingarrando la pedata giusta in una selva oscura di gambe gialloblu. Il voto è la media tra cappellata e gol – 5

La media tra una cappellata e il gol non può essere così bassa, secondo me. Ci sono altri buoni interventi in mezzo, come l’ottima chiusura in diagonale su Dominguez al 16′ e le tante rincorse dietro o davanti ad aiutare la squadra. E poi, Fabrizio, pure per ingarrare una pedata in una selva oscura di gambe gialloblu devi essere sveglio abbastanza e pure coordinato in pensieri e gesti. Per non parlare dell’importanza di quel gol: Juan prima apre una falla in difesa e poi va a recuperare segnando. Anche in questo si misura il carattere e l’abnegazione al gruppo. Io lo promuovo nettamente – 7  

MARIO RUI. L’ouverture serale di Marittiello è addirittura una traversa. Il lusitano è sempre posizionato al centro del gioco e molto spesso tocca a lui decidere il destino della giocata: poche volte a sinistra sul Che Kvara, tante a destra. Nel finale è stanco e rischia di combinare qualche guaio in difesa – 6

Spalletti un giorno dovrà spiegare cosa gli ha fatto, come ha potuto renderlo quello che è oggi. Vale per lui come per Lobotka e per l’odierno Zielinski. Se un tecnico è capace di fare questo, per me equivale a Dio – 7

OLIVERA dal 76’. Solido e testardo, l’uruguagio fa rifiatare i compagni e fruisce anch’egli di uno degli assist alieni del Che Kvara  – 6

Preziosissimo. Esce Mario e lui si impegna per non sfigurare al suo cospetto – 6

NDOMBELE. La prima mezz’ora è ad alto livello. Come detto prima è un Ndombele che stupisce, conoscendo il suo passo potente ma felpato, un passo riformista o gradualista rispetto a quello radicale di Zambo. I minuti passano e lui si assesta su una normalità sufficiente, non esente da qualche peccato veniale – 6

All’8′ ha esordito con un tacco bellissimo, ma l’azione si è conclusa con Kvara che non è andato ad attaccare il secondo palo: ho pensato che il georgiano non si sentisse bene, che stupida che sono (vedi alla voce Kvara). Brutto il liscio al 44′, è uno di quei dettagli che stona in mezzo a prestazioni estremamente fisiche e anche intelligenti del nostro Ndombe. Come quando vedi spuntare un calzino bianco sotto un paio di pantaloni – 6

ELMAS dal 70’. Il Macedone del Nord è tanto inquieto, Ilaria. Vorrebbe un po’ di questa gloria collettiva anche per sé e scalpita. Le battute social sono boiate, figuriamoci. A contare è il campo unico e solo e forse oggi si è vista una via d’uscita, come notato da Max Gallo: Elmas (insieme con Ndombele e Gaetano) può essere la variabile avanzata di centro per rendere meno faticosa la stagione di Zambo e di San Piotr – 6

Sarà l’ultima trasformazione operata da Spalletti? Ce n’è un gran bisogno, perché certo quei due non possono tirare la carretta tutto l’anno – 6 

LOBOTKA. Un po’ stanco lo è, ma assicura sempre il governo della squadra e della palla col suo solito lavoro: lì in mezzo tutti lo cercano e tutti lo vogliono e Robotka c’è sempre – 6,5

Li ho contati: ha sbagliato tre passaggi. Che meraviglia: la bellezza dell’imperfezione – 7 

DEMME dall’81’. Già che tolga dieci minuti a Lobo per farlo riposare è un fatto positivo. Se poi torna a pieno ritmo alla pugna, il calabro-teutonico è un’altra carta in più per lo Sciamano – senza voto

Servirà come il pane anche lui. Daje Luciano – senza voto

ZIELINSKI. Meno vistoso per la sua irruenza, ma più intenso e presente. E’ come se il caro Piotr avesse trovato una sua dimensione costante, senza pause: copre e attacca e sai che c’è. In più la traversa spaccata al 78’ conferma la sua vocazione alla marcatura. Dico questo, Ilaria, perché lo Sciamano ha riferito su di lui un fattore decisivo, se decifro bene il contorto “spallettese”: la rottamazione dei senatori ha fatto diventare adulto il caro Piotr. Ed è proprio quello che speravamo. Non a caso mi sono chiesto più volte se il polacco incompiuto dovesse far parte della salvifica opera di bonifica di quest’estate, per estirpare la mala pianta della mentalità perdente. Poi è rimasto e anziché impantanarsi nel guado si è integrato nella cultura sfacciata e vincente del nuovo Napule – 6,5

Vedi alla voce Mario Rui o alle pagelle delle ultime settimane. Non ci sono dubbi sul fatto che il nuovo spogliatoio abbia funzionato su Piotr come una meravigliosa ristrutturazione può fare su una casa con infissi logori. Non so se gli facessero qualche macumba, là dentro, o se fosse affossato dai senatori. Perché poi pure lui era un senatore, in termini di anzianità. Credo che sia più l’esempio dei nuovi arrivati ad averlo salvato. Secondo me se vedi uno come Kvara allenarsi, o Simeone, Raspadori, per dirne altri, non puoi non sentirti una merda se non spingi e scintilli almeno quanto loro. Forse è questo che ha fatto risvegliare in Zielinski la coscienza del talento – 7

POLITANO. Fa tante cose belle ed efficaci, ma si ingurgita un gol grande come un grattacielo, servito dal magnifico Che Kvara – 6

Mo, Fabrizio, mettiamo 5 a Meret perché ci ha fatto prendere un gol e non a Politano che se ne è divorato uno gigantesco dopo che Kvara gli aveva regalato una palla perfetta? Che poi il mio voto non è nemmeno tanto per il gol mangiato, ma per aver sprecato tanta bellezza. I gol si possono pure sbagliare, ma davanti alla porta no – 5 

LOZANO dal 45’. Il Bambolo assassino colpisce ancora e ne fa un altro di gol, Ilaria. Quando gioca così le sue doti “verticali” fanno dispiegare talento e fantasia a iosa – 7

Un gol per niente facile il suo, in termini di coordinazione. Bello l’abbraccio con Di Lorenzo, ma più per il fatto che il capitano sembra non voglia lasciarlo più: gli si legge la gioia fanciullesca negli occhi. Dopo il gol si addormenta un po’ – 6,5

RASPADORI. Una sola vera occasione, da Lobo e Kvara a lui lungo la dorsale della trequarti. Giacomino non fa una prestazione brillante, decisamente sottotono rispetto alle ultime partite – 5,5

Splendido l’anticipo al 18’, per dare palla a Politano. Si muove tantissimo, ce la mette tutta e la vena sulla fronte si gonfia per lo sforzo del pensiero e del fisico. Ma oggi il palcoscenico è per Osimhen – 6,5  

OSIMHEN dal 45’. Finalmente si agita di meno ed i risultati arrivano subito: il suo gol vale tre punti. Victor Victoria e il Che Kvara insieme potrebbero esportare la rivoluzione in Italia e in Europa – 7

Incita la squadra, nel post partita dice di adorare Raspadori e scherza sulle potenzialità di Kvara. Mai come stasera mi è sembrato dentro il gruppo e dentro la partita. Abbiamo tre centravanti che sono uno meglio dell’altro. Chi pensa possa essere un problema di questo Napoli è pazzo – 8

KVARATSKHELIA. Se mercoledì è stato un uomo chiamato rigore, stasera è il Superuomo che fornisce assist sempre diversi (il genio è diversità) per i compagni (Politano, Zielinski, Mario Rui, Raspadori, Osimhen, Olivera) oppure semina il terrore facendo originare il gol lozaniano. Il Che Kvara fa riscoprire quelle grandi domande che si fanno a proposito dei Campioni, con la maiuscola. Per la serie: le sue meraviglie sono istinto allo stato primigenio oppure sostano per una frazione di secondo nella caverna delle idee? Un quesito che forse lo stesso Spalletti comincia a realizzare visto che stasera non lo ha sostituito. Il Che Kvara comunque è molto platonico: è il Demiurgo che ordina il Caos con il Gioco – 8

Al 19′ gioca di prima e mostra la strada. Nulla di ciò che fa è banale. In campo, risplende. Ogni giorno, al risveglio, dovremmo ringraziare il Padreterno (e sempre De Laurentiis e Giuntoli) per avercelo portato qui da un altro pianeta. Kvara è un extraterrestre mandato in Terra per illuminare le nostre vite. Ti chiedi sempre fino a quando resterà tra noi e desideri gustarti ogni singolo istante della fenomenologia Kvaratskhelia. Kvara è decisamente un’esperienza paranormale – 10 

SPALLETTI. La virtù di questo Napule è che sa vincere e prendersi la partita. Detto questo faccio una riflessione alla Catalano buonanima, Ilaria: non era meglio segnare due gol nella prima mezz’ora, come potevamo fare ad abundantiam, anziché tenere aperto il risultato fino al 70’ come già con l’Ajax mercoledì? Se la speranza su Spalletti è che rimanga immune dalla sindrome dei titolarissimi, quella sulla squadra è che non si faccia corrodere dal virus narcisista di specchiarsi troppo. Devono fare male, non pensare a quanto sono belli. O no? – 7

Hai ragione da vendere, Fabrizio, però la cosa bella del Napoli di Spalletti è che ti diverti a guardarlo anche quando non segna. Oltre al fatto, importantissimo, che pure se sta perdendo sai che non smetterà mai di essere affamato e farà di tutto per rimontare e vincere. A quel punto, a meno che non ci si metta l’intero universo contro, stai certo che ci riuscirà – 10

ARBITRO COSSO. Mi pare un arbitraggio sufficiente – 6

Quando Dominguez ha mandato a fare in culo l’arbitro ho realizzato che io non potrei mai arbitrare: finirebbe 2 contro 11. E gli undici sarebbero i nostri, che, non so se hai notato, non si sognano mai e poi mai di essere irrispettosi verso chi è lì a dirigere una gara. 

PUBBLICO MARADONAUna menzione speciale va al pubblico del Maradona, che in serate come questa si trasforma in un paradisiaco girone dell’inferno. Ti dirò, Fabrizio: trovo il coro “Vesuvio erutta” una delle cose più geniali mai elaborate dalla nostra tifoseria. E’ un ironico e potentissimo grido di battaglia contro tutti gli imbecilli che invocano il vulcano contro di noi. Quando il Vesuvio del Napoli di Spalletti erutta, non c’è possibilità di scampo per nessuno. Non vedo l’ora di tornare allo stadio per unirmi al coro – 10

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