ilNapolista

Luis Suarez: «Vorrei che Koeman mi dicesse in faccia perché sono andato via dal Barcellona»

A Marca: «Vorrei che dicesse che non me ne sono andato per motivi calcistici o tecnici. Luis Enrique? Il miglior allenatore che ho avuto in carriera».

Luis Suarez: «Vorrei che Koeman mi dicesse in faccia perché sono andato via dal Barcellona»
2021 archivio Image Sport / Atletico Madrid / Luis Suarez / foto Uefa/Image Sport

Su Marca una lunga intervista a Luis Suárez, giocatore del National e capitano dell’Uruguay. Il prossimo sarà il suo quarto Mondiale. Parla della Spagna e di Luis Enrique.

«Le partite possono essere perse, ma Luis Enrique deve essere soddisfatto. La Spagna è candidata alla vittoria del Mondiale per giocatori, qualità e perché ha il migliore allenatore che ho avuto nella mia carriera: Luis Enrique. È per questo che trasmette fiducia nelle sue idee».

Luis Suarez ricorda i tempi del Barcellona e Koeman, che in pratica lo licenziò.

«Il tempo passa. Se lo dovessi incontrare lo saluterei per cortesia e per rispetto. Se mai la mia strada e la sua si incroceranno spero che Ronald abbia la grandezza, che ha avuto come giocatore al club, di dirmi la verità in faccia sul perché me ne sono andato. E che non me ne sono andato per motivi calcistici o tecnici».

L’ex Atletico non esclude un futuro nella Mls, con Messi.

«Non lo sappiamo ancora. È una delle opzioni che vedo molto vicine, ma per ora non ci penso. Mi diverto in Nazionale».

A Luis Suarez viene chiesto se esclude di giocare di nuovo in Europa?

«Sì, perché ho già fatto la mia carriera europea e me ne sono andato molto orgoglioso. Avevo molte opzioni, molte, prima di venire al Nacional, ma il senso di venire nel mio paese era anche quello: Groningen, Ajax, Liverpool, Barça, Atlético… Dopo l’Atletico non potevo finire in una squadra inferiore. Avrei abbassato il livello ed è così che sono finito al massimo livello: Atletico. Quindi, aveva senso venire in Uruguay, non perché si tratta di una lega minore, ma per chiudere un cerchio».

Avresti fatto un altro anno all’Atletico?

«Sicuramente, ma le cose accadono per un motivo. Per qualche motivo il contratto non è stato rinnovato, per qualche motivo non si è materializzato. Sono partito orgoglioso della mia carriera lì, di aver vinto un campionato dopo molti anni, dei tifosi che mi salutavano in modo emozionante. Mi ha fatto sentire molto orgoglioso».

Cos’è che ti ha fatto più male del mancato rinnovo?

«Forse avrebbero potuto comunicarmelo in un altro modo, ma poi inizi ad analizzare e te ne fai una ragione. Succede. Mi sentivo a mio agio, felice, il club mi ha trattato in modo eccezionale. Hanno visto che ero un altro, e non che, venendo dal Barça, ero diverso».

 

ilnapolista © riproduzione riservata