Oggi chi entra in campo vuole sempre dimostrare qualcosa e si diverte a farlo. L’esempio più importante viene da Ndombele

Spalletti ha cambiato la mentalità del Napoli. Il Napoli non è più una meteora, scrive Maurizio Nicita sulla Gazzetta dello Sport: è un progetto di grande squadra.
“Ma qui non siamo di fronte a una meteora, a un momento fortunato, perché questo Napoli è un progetto di grande squadra. Le statistiche dicono tanto e fanno sì che oggi la Banda Spalletti abbia numeri di valore assoluto non sfigurando al confronto con le big storiche: dal Real Madrid al Manchester City, dal Psg al Bayern Monaco. Per non parlare di quel Liverpool, vice campione d’Europa, battuto pesantemente proprio al Maradona un mese fa, all’alba di questo straordinario percorso”.
Spalletti è stato capace di trasformare la mentalità della sua squadra. Ora i suoi ragazzi hanno fame di vittoria, lo dimostrano sempre, sia in campionato che in Champions.
“E poi c’è questa fame, questo sacro furore che Spalletti in primavera vanamente invocava sperando di poter alzare l’asticella per vincere lo scudetto. Ma a quella squadra mancava qualcosa, che oggi l’allenatore deve stimolare e allenare senza bisogno di parlarne. Oggi chi entra in campo vuol sempre dimostrare qualcosa e si diverte a farlo. L’esempio più importante viene da Tanguy Ndombele, arrivato da un calcio “superiore” – la Premier – si è ritrovato in panchina scoprendo un Napoli davvero forte. E invece di “sedersi” – al Tottenham era andata così – eccolo lì a sfruttare ogni minuto in campo “aggredendo” la partita e mettendoci la sua qualità. E allora la domanda a questo punto è: cosa manca a questo Napoli per ripetere le gesta di un Villarreal arrivato in semifinale di Champions l’anno
scorso? La risposta la darà solo il campo, ma in via teorica non manca proprio nulla”.