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Diritti tv, la Serie A lavora ad un accordo di 5 anni con Dazn (con l’aiuto di Lotito senatore)

Su Repubblica. Contromossa per la previsione di un calo del 30% del valore del calcio in tv. Ma per un accordo quinquennale occorre modificare la Legge Melandri

Diritti tv, la Serie A lavora ad un accordo di 5 anni con Dazn (con l’aiuto di Lotito senatore)
Milano 25/04/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Hellas Verona / foto Image Sport nella foto: stemma Dazn

La Lega Serie A sta lavorando ad un accordo di 5 anni con Dazn per i diritti tv del massimo campionato. Un accordo a partire dal 2024. Lo scrive Repubblica. Si tratta di una contromossa per lo scenario che si profila all’orizzonte, secondo cui si prevede un calo del 30% del valore del calcio in tv. Per portare a casa un accordo quinquennale, però, occorre un cambiamento normativo. In questo senso, potrebbe tornare utile l’elezione di Claudio Lotito (presidente della Lazio) come senatore.

Repubblica scrive:

C’è un piano, ancora riservato, per provare a “salvare” il mercato dei diritti tv. Un piano che legherebbe ancora il destino del calcio italiano a quello di Dazn, la tv in streaming che oggi detiene i diritti per tutte le partite del campionato italiano. Aprendo però il mercato anche a nuovi player. Nel 2024 scadrà il contratto attuale per la trasmissione delle partite del campionato. E il mercato preannuncia una flessione brutale, di quasi un terzo del valore, rispetto agli oltre 900 milioni del 2021. Perché oggi la Serie A può vendere i propri diritti solo per 3 anni, come prevede la Legge Melandri: un margine troppo stretto per ammortizzare l’investimento. Anche per la stessa Dazn. Se si potessero vendere i diritti non per 3, ma per 5 anni (come avviene in Spagna), le cose cambierebbero. Dazn potrebbe garantire cifre più alte. In più così si potrebbe aprire il mercato a nuovi partner: Amazon qualche segnale di interesse lo ha mostrato, e non è l’unico operatore”.

Il problema, come scritto in principio, è che serve un intervento normativo per modificare la Legge Melandri. Qui entra in ballo Lotito.

“E qui entra in scena Claudio Lotito. Sì, perché il presidente della Lazio è appena stato eletto in Senato con Forza Italia e ha ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di presiedere una commissione parlamentare. Da cui diventare il primo sostenitore di una riforma della Melandri. Anche perché più soldi dalle tv darebbero tempo per valutare con calma il piano B del calcio: l’ingresso dei Fondi di investimento nella Lega Serie A”.

 

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