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La vita da star hollywoodiana di Mbappé: «Ovunque vada, faccio soldi. Ma non sono solo quello»

Intervista da superstar al Nyt: il francese si muove come un capo di Stato, e ragiona come un azienda. Ma ha solo 23 anni, “e sono grato per questa vita”

La vita da star hollywoodiana di Mbappé: «Ovunque vada, faccio soldi. Ma non sono solo quello»
2021 archivio Image Sport / Calcio / Paris Saint Germain /Kylian Mbappe' / foto Panoramic/Image Sport

Kylian Mbappé è uno che non rilascia interviste a chiunque. Anzi, quasi a nessuno. Lo ha fatto al New York Times, perché… è il New York Times. E’ a quel livello lì. E’ un articolo lunghissimo, nel quale

Mbappé, scrive

Ma “prima arriva un grosso addetto alla sicurezza che ha cortesemente richiesto – e questa richiesta chiaramente non è facoltativa – di poter perlustrare gli spazi che il suo cliente visiterà, di percorrere i corridoi che Mbappé percorrerà, di accertare le vie di fuga più dirette ‘se devo portare fuori il mio ragazzo in fretta’. L’uomo della sicurezza avrebbe fatto la stessa cosa alcune sere prima, in un ristorante di Manhattan dove Mbappé e il suo entourage avevano programmato di cenare, e molto probabilmente farà lo stesso più tardi per un evento a Times Square per Nike. Solo quando l’addetto alla sicurezza è soddisfatto, viene introdotto un cellulare e viene effettuata una chiamata. Solo allora all’autista viene detto di consegnare Kylian Mbappé alla sede di Manhattan del New York Times”.

Questa è la vita di Mbappé, quando non calcia un pallone. È l’equivalente di un capo di Stato, di una star hollywoodiana. Ha firmato un contratto da 250 milioni di dollari per restare al Paris St.-Germain, e sa che i soldi non sono davvero un argomento di discussione, non più:

“Perché ovunque io vada, guadagnerò soldi. Sono questo tipo di giocatore”.

“Ad essere onesto, dato che sono un ragazzo giovane, non ho mai avuto limiti nella mia ambizione”, un tema che si estende alla costruzione dei suoi affari e attività filantropiche. Mbappé ha già una sua fondazione, ad esempio, dedicata a ispirare i bambini della regione parigina, e tiene d’occhio gli interessi commerciali e gli sforzi di beneficenza di altre stelle del calcio. Dopo aver visitato New York, si è si è recato in California per incontri presso la sede di Electronic Arts il produttore di videogiochi che ha scelto il giovane attaccante per essere sulla copertina dell’edizione finale di quest’anno del popolare franchise FIFA. Per Mbappé, l’azienda è l’inizio di un tentativo di creare un’eredità oltre il suo sport, un modo per essere più di “solo il ragazzo che tira la palla e finisce la sua carriera e sale su uno yacht e prende i suoi soldi”.

“No, voglio essere più di questo. E a volte le persone possono pensare, sì, è troppo, devo solo giocare a calcio. Ma penso di no. Penso che il mondo sia cambiato. Non avrei mai immaginato di parlare con il presidente Macron del mio futuro, della mia carriera, quindi è qualcosa di assurdo. Mi ha detto: ‘Voglio che tu rimanga. Non voglio che tu te ne vada adesso. Sei così importante per il Paese’. Certo, quando il presidente te lo dice, conta”.

Mbappé avrà solo 26 anni quando scadrà il suo contratto a Parigi, e resta la sensazione che la prossima volta che il Madrid lo chiamerà nemmeno i miliardi del Qatar riusciranno a fargli cambiare idea. “Non sai mai cosa accadrà”, resta dubitativo lui. Però, dice ,il Real Madrid, “anche se non ci sei mai stato, sembra che sia come casa tua, o qualcosa del genere”.

“L’unica cosa di cui mi pento un po’ è di crescere come un uomo molto velocemente”, dice Mbappé mentre quasi una dozzina di persone aspettano che lui concluda l’intervista. “Ma è la vita che ho sempre voluto avere”: carovane itineranti, ristoranti svuotati, guardie del corpo al suo fianco. “È una vita diversa. Ma come ho detto, sono felice. E sono grato”.

Il giorno della sua intervista al Times – conclude il Nyt – ha detto che gli sarebbe piaciuto fare una facile passeggiata fino a Times Square, a due isolati di distanza, e probabilmente più veloce da raggiungere a piedi. Ma mentre fissa la porta che dà sulla strada Mbappé sa che ciò non è possibile. Qualche istante dopo, viene fatta un’altra chiamata e un altro gigantesco Suv nero si ferma sul marciapiede, pronto a trasportare Mbappé intorno all’isolato per un altro incontro, un impegno a Times Square con Nike”.

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