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Cantona: «L’Inghilterra mi ha dato la possibilità di esprimermi, in Francia vogliono manipolarti»

In un libro sui 30 anni di Premier: «Qui accettano chi è diverso. Lo accettano e lo amano anche. Se amiamo Jim Morrison o Kurt Cobain, è perché erano diversi»

Cantona: «L’Inghilterra mi ha dato la possibilità di esprimermi, in Francia vogliono manipolarti»
Montecarlo ( Principato di Monaco ) 29.08.2019 - Uefa Champions League Draw / foto Norbert Scanella/Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Eric Cantona

Eric Cantona torna su quel gesto resta un episodio quasi unico nella storia del football. Il calcio che rifilò al tifoso del Crystal Palace. Venne squalificato per nove mesi. E oggi dice – lo riporta il Daily Mail – che non si è pentito di quel che fece ma ha ammesso di sentire la responsabilità della mancata vittoria finale del Manchester United che perse la Premier dal Blackburn per un punto.

Parlando della famosa serata a Selhurst Park e del suo colpo di kung-fu a Matthew Simmons nel gennaio 1995, Cantona ha detto:

“Credo che puoi giocare una partita senza quel giocatore. Ma se non giochi con uno dei tuoi giocatori per settimane, credo che faccia la differenza. Non abbiamo vinto perché eravamo abituati a giocare insieme e mancava un pezzo. Se fosse stato Schmeichel o Irwin, Paul Ince o Roy Keane, sarebbe stata la stessa cosa. È per questo che abbiamo perso il campionato. Non mi pento di quello che ho fatto. Mi sento in colpa perché non abbiamo vinto la Premier”.

Cantona ne parla nel libri per celebrare i 30 anni della Premier League.

“Ricordo la sensazione nello spogliatoio subito dopo. Fu un’esperienza meravigliosa. È bello vivere situazioni come questa, sai? Impari un sacco di cose. Impari a conoscere te stesso e gli altri. Sono un tipo di uomo che vuole vivere tutto, fare quante più esperienza possibili. Voglio mettermi in una determinata situazione e vivere l’esperienza. Era eccitante per me, come una droga”.

Parla del calcio inglese.

“L’Inghilterra era speciale. Era come se i giocatori fossero rockstar. L’Inghilterra è speciale nel calcio, è speciale nella musica. È speciale in molte cose. Accettano chi è diverso. Lo accettano e lo amano anche.

“Arrivavo dalla Francia dove eravamo considerati tutti uguali. Come migliaia di pecore sulla terra. Non sto parlando del colore della pelle, ma se sei l’unica pecora nera non ti danno la possibilità di esprimerti. Vogliono manipolarti. L’Inghilterra, invece, mi ha dato la possibilità di esprimermi.

Se amiamo Jim Morrison, è perché era diverso. Se amiamo Kurt Cobain, è perché era diverso. Lo stesso con Amy Winehouse, Jimi Hendrix o Arthur Rimbaud o Marlon Brando. È quello che ho cercato per tutta la mia vita prima di arrivare in Inghilterra e in Inghilterra la gente mi ha aiutato ad esprimermi.

Ho paura di una cosa sola: il vuoto. Odio il vuoto. Quando ho perso la passione, perso il fuoco in me, mi sono subito ritirato. Ho provato ad accenderlo di nuovo ma sapevo che era finita. Ammiro i giocatori che giocano fino all’età di 40 ma…

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