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Sindaco Manfredi, vi ponete mai il problema dei napoletani che trovano cittadinanza altrove?

Accogliamo a braccia aperte chi si assimila al nostro modo di stare al mondo. Chissà cosa ne pensa il sindaco di Toronto il cui motto è: la diversità è la nostra forza

Sindaco Manfredi, vi ponete mai il problema dei napoletani che trovano cittadinanza altrove?
Napoli 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Dries Mertens

Non sarà certo il sottoscritto a sottrarre al sindaco Gaetano Manfredi l’opportunità, regalatagli dalla storia, di offrire a Dries Mertens la cittadinanza onoraria: una tale vittoria, certa ed ecumenica, non potrebbe rifiutarla neppure il più inesperto degli animali politici.

È solo che mi incuriosisce l’altra parte. Mi spiego: noi accogliamo a braccia aperte chi si assimila al nostro secolare e magnifico modo di stare al mondo. Ma cosa ne pensano gli altri? Per esempio, chissà come avrà appreso l’importante notizia il sindaco di Lovanio, città natale del calciatore belga, ovvero Mohamed Ridouani, classe 1979 (giusto un quindicennio in meno del nostro sindaco), figlio di immigrati marocchini. Un curriculum che, tutto sommato, poteva presentare qualche difficoltà identitaria in più rispetto al tema scottante affrontato da Manfredi in campagna elettorale circa la fede juventina – la vera cartina di tornasole per capire se si possa o meno varcare la soglia di Palazzo San Giacomo.

Mi chiedo, cosa ne avrà pensato Ridouani del fatto che un rappresentante eccellente di un paese come quello che lui amministra, che tutto sommato fa centomila abitanti, abbia deciso di diventare cittadino d’altro borgo, di chiamare il figlio con nomi esotici, di dichiararsi per sempre “altro”. Immagino ne avranno parlato, in consiglio comunale. Se ne sarà discusso.

E lo immagino perché concedere cittadinanza sull’onda della popolare richiesta è facile, tutto sommato indolore, ma anche profondamente conservatore. Il problema, dottor Manfredi, rimangono gli altri. L’altra parte. Quelli che da Napoli partono e trovano cittadinanza, mura amiche, suoli ospitanti e amori, calore, figli e vita migliore altrove – magari le cittadinanze non le ottengono, o semplicemente non vengono loro offerte, ma la curiosità mi rimane: quelli come li considerate, a Piazza Municipio? Vi capita mai di parlarne, tra di voi delle liste civiche identitarie, quelle che in campagna elettorale si definiscono, con efficace metafora, “radicate nel territorio”? Con quelli Napoli che rapporto ha –, rispettoso silenzio, necessario oblio, abbraccio comprensivo, aperta ostilità?

Chissà se, tra qualche anno, ad esempio, comparisse un video di Lorenzo Insigne su Instagram a confidare ai nordamericani che ha Toronto nel sangue e che si è accorto di amare i laghi e preferire il salmone alle triglie, come risponderebbero i suoi elettori, signor Sindaco. E come risponderebbe lei, vedendo un figlio della sua città ritrovare a pieno se stesso altrove.

A quel punto, comunque, del tema scottante dovrà occuparsene con urgenza John Tory, primo cittadino di Toronto – città che per quasi il 40% è fatta di cittadini non canadesi e il cui motto è Diversity our strength. Ci saranno gli scugnizzi e i caffè sospesi pure lì, a cercare bene.

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