A New York l’affitto di un campo può arrivare a costare anche 100 dollari l’ora. Ma esistono 587 campi pubblici in 91 parchi cittadini
Negli Stati Uniti sta andando in scena il lungo addio a Serena Williams. La produzione dedicata all’evento sul New York è enciclopedica. Tra i tanti pezzi centrati sulle sue origini – celebrate anche dal film autobiografico – ce n’è uno che racconta Lincoln Terrace Park. E un fenomeno sociale che funziona tipo l’uovo e la gallina: è nato perché è nata Serena Williams, o Serena Williams è diventata la leggenda che è perché era nato prima di lei il tennis di strada?
Undici campi da tennis scalcagnati al confine tra Crown Heights e Brownsville, la New York malfamata. Nessuno spogliatoio, figurarsi un tetto, illuminazione scarna: chi gioca di notte lo fa solo grazie ad un grande intuito. C’è la metro che corre vicino, e i campi tremano. Ma i campi sono il centro propulsivo di un quartiere abitato da persone in gran parte d’origine caraibica, c’è un'”inconfondibile sapore dell’India occidentale”: “molte sere la musica soca si mescola all’odore del pollo Jerk e del pelau, un piatto di Trinidad. Compaiono bottiglie di vino e Guinness”. E c’è la comunità del tennis popolare.
I raduni al campo attirano 150 bambini e quasi 100 adulti ogni giro. C’è una piccola quota annuale d’accesso di 50 dollari per i bambini e 60 per gli adulti, che include l’uso delle racchette. Ci sono i coach volontari. Sembra tutto ispirato alla favola delle sorelle Williams.
Giocano tutto l’anno, anche sgombrando la neve in inverno. Quando il dipartimento dei parchi ha rimosso le reti da tennis in tutta la città, durante il lockdown del 2020, la gente ha comprato le reti per continuare a giocare, o ci ha messo una fune e via così. A New York l’affitto di un campo da tennis può arrivare a costare fino a 100 dollari l’ora. Ma esistono 587 campi pubblici in 91 parchi cittadini. Anche a Central Park. Si fa la fila.