ilNapolista

Morte Maradona, 8 rinvii a giudizio per omicidio colposo con eventuale dolo (fino a 25 anni di carcere)

Ci sono il medico Luque e la psichiatra Cosachov. La famiglia ha ottenuto dal giudice l’eventuale dolo. Sapevano che la loro condotta avrebbe potuto portare al decesso

Morte Maradona, 8 rinvii a giudizio per omicidio colposo con eventuale dolo (fino a 25 anni di carcere)
Napoli 04/07/2017 - presentazione 'Effetto Maradona' / foto Insidefoto/Image nella foto: Diego Armando Maradona

Otto rinvii a giudizio per la morte di Diego Armando Maradona avvenuta il 25 novembre 2020 a Tigre. L’accusa è di omicidio colposo con eventuale dolo.

Il giudice di garanzia di San Isidro, Orlando Díaz Díaz, ha deciso che ci sarà un processo. Imputati saranno il neurochirurgo e medico generico di Diego, Leopoldo Luciano Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Angel “Charly” Díaz, Nancy Edith Forlini, l’infermiere Mariano Ariel Perroni, gli infermieri, Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid; e il  medico Pedro Pablo Di Spagna.

Come riporta el Clarìn, inizialmente il personale sanitario coinvolto era stato accusato di “omicidio colposo”. Accogliendo  una richiesta della famiglia di Maradona, il giudice ha deciso di aggiungere l’eventuale dolo. E una figura giuridica che si applica quando, per la legge, una persona ha ben presente che, compiendo una certa azione, potrebbe provocare la morte di qualcuno e, pur prevedendo quel possibile risultato, continuato con la sua azione e non fatto nulla per impedirne le conseguenze. È un reato che prevede una pena da 8 a 25 anni di carcere.

Luque e Cosachov erano i due principali imputati, quelli maggiormente implicati nella morte di Maradona.

Si è giunti alla conclusione che Maradona fosse un paziente complesso con molteplici patologie e che “non era nel pieno delle sue facoltà mentali” al momento in cui è stato dimesso dall’ultimo ricovero.

Maradona è morto a 60 anni  a causa di “edema polmonare acuto dovuto a un’insufficienza cardiaca cronica ri-acuta”. Gli è stata scoperta anche na “cardiomiopatia dilatativa”.

L’indagine è stata coordinata dai pubblici ministeri Patricio Ferrari, Cosme Iribarren e Laura Capra, coinvolti nel caso della morte di Maradona.

Nel documento di 70 pagine c’è scritto che “i sintomi potenzialmente letali presentati dal paziente sono stati ignorati”.

L’assistenza infermieristica è stat definita inefficienze e irregolare.

“Diego Armando Maradona non era controllato e assistito correttamente da parte di accompagnatori, medici, assistenti, infermieri. Non si può escludere “che i farmaci che ha ricevuto per le sue dipendenze” abbiano favorito il decesso.

 

ilnapolista © riproduzione riservata