In udienza al Senato francese a elencare gli orrori della serata: «Il ministro francese ha mentito, dovrebbe dimettersi. Proviamo vergogna per la Francia»

Ieri il rappresentante dei tifosi disabili del Liverpool è stato ascoltato dal senato francese. Il Telegraph e L’Equipe ne scrivono.
Prima ancora che iniziasse il dibattito, scrive il quotidiano francese, François-Noël Buffet, presidente della commissione legge del Senato, ha sentenziato:
«Diciamolo chiaramente, perché le cose sono ormai ovvie: i tifosi inglesi non sono stati all’origine degli incidenti».
Davanti ai parlamentari si sono presentati il presidente dell’Associazione tifosi disabili del club inglese, Ted Morris. Ha definito la sua esperienza allo Stade de France, per la finale di Champions League contro il Real Madrid, «un’esperienza assolutamente orrenda» che lo ha fatto ripiombare nel ricordo di quanto era successo a Hillsborough.
Morris, costretto sulla sedia a rotelle, ha dichiarato che i tifosi disabili sono stati trattati come «animali».
«Dallo scorso 28 maggio la mia visione di Parigi non è più la stessa. È stata la peggiore esperienza che ho vissuto, le più grandi scene di angoscia che ho visto in tutta la mia vita. Non voglio tornare qui finché le cose non cambieranno».
Ha raccontato tutti i dettagli di quanto vissuto.
“Un ragazzo di 14 anni affetto dal raro disturbo congenito della sindrome di Williams colpito da lacrimogeni, un cieco che ha temuto per la sua vita dopo essere stato inseguito da bande che gli lanciavano contro delle bottiglie; una donna disabile che aveva assistito alla partita con il padre anziano che ha denunciato di essere stata violentemente aggredita; tifosi in sedia a rotelle spazzati via e portati in sicurezza dalla folla; un bambino autistico di otto anni con disprassia separato dal padre e dal fratello dopo essere stato “schiacciato fuori dal cancello””.
E ancora, riporta il quotidiano:
“un uomo con sclerosi multipla lasciato in stato di “grave malessere” dopo essere stato più volte colpito da lacrimogeni senza alcun motivo”.
Morris ha espresso tutta la sua rabbia per le parole del ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, che inizialmente aveva addossato tutte le colpe ai tifosi del Liverpool presentatisi allo stadio senza biglietto. La sua versione è diametralmente opposta.
«A mio parere è stato solo grazie alla moderazione e ai gesti dei sostenitori del Liverpool che è stato evitato un disastro e probabilmente una fatalità. I tifosi disabili sono arrivati a Parigi per assistere ad una partita di calcio. Si sono trovati nel bel mezzo di un carnevale degli orrori che lascerà loro cicatrici mentali a lungo termine. Hanno trattato i tifosi disabili come animali. Il trattamento che hanno ricevuto sarà per sempre una vergogna per tutte le autorità che erano lì per proteggerci. E’ stato un completo abbandono del dovere».
Morris ha invitato il ministro Darmanin a ritrattare la sua dichiarazione, aggiungendo:
«Ha mentito e questo ha aggiunto dolore al nostro trauma. Se non ha la decenza di ritrattare almeno dovrebbe fare la cosa più onorevole e dimettersi. Lei, signore, ha disonorato il governo francese e umiliato la brava gente di Parigi. A meno che le autorità competenti non si assumano la responsabilità dei loro fallimenti e imparino da essi, credo che la Coppa del Mondo di rugby e i giochi Olimpici dovrebbero essere trasferiti altrove. Non farlo metterà a rischio vite umane».
Presente all’udienza anche Joe Blott, presidente della Federazione Spirit of Shankly.
«Siamo qui per fare giustizia. Le forze di polizia pensano che i tifosi del Liverpool sono tutti teppisti. Questi sono pregiudizi offensivi e falsi, per nascondere il proprio fallimento. Sentire le autorità francesi ripetere le stesse bugie durante il disastro di Hillsborough ha causato molto dolore ai tifosi. E’ un colpo al cuore. Perché dare la colpa ai tifosi come primo istinto, mentre il loro comportamento eroico è riuscito a salvare vite umane?».
Anche il tifoso del Real Madrid Emilio Dumas ha testimoniato in video davanti ai senatori francesi:
«La notte della partita eravamo molto preoccupati piuttosto che felici per la vittoria. Tre settimane dopo, ho ancora più ricordi brutti che buoni. Nessuno era tranquillo nel lasciare lo stadio. Non ho mai visto un atteggiamento così inattivo della polizia di fronte alle richieste di aiuto. Ero terrorizzato per me e per i miei amici. Provo vergogna per la Francia e per la sua reputazione in tutto il mondo».