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Aboliamo le interviste ai calciatori, o facciamole fare ai parenti. Così Donnarumma non si incazza

Non se ne può più di domande innocue e risposte precotte. Poi quando arriva una “domanda” si inalberano. Il bello è che le tv pagano per quella roba

Aboliamo le interviste ai calciatori, o facciamole fare ai parenti. Così Donnarumma non si incazza
Mg Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma

I calciatori d’oggi si guardano in faccia. Si ritirano finto-umiliati nello spogliatoio, dicono, e si guardano in faccia. Poi analizzano gli errori, “tutti insieme”. Ché “dagli errori si impara” sempre. “C’è tanto da lavorare, dobbiamo ripartire da qui”, dettano al malcapitato microfono mentre disperdono all’orizzonte uno sguardo mezzo mistico mezzo Forrest Gump. Intanto il treppiedi umano altresì chiamato “giornalista” passa alla seguente domanda, al solito standardizzata su toni accudenti tipo “come stai?”, “come ti senti?”, “cosa provi?”. Quelle dei post-partita, dopo uno scoppolone mondiale, sono coccole, non interviste.

Il problema è che ogni tanto, qualche sprovveduto inviato sul campo (embedded o bordocampista, fate voi) ha uno spasmo, e gli scappa una vera domanda. Magari in seconda battuta, per istinto o autodifesa. Come è successo alla povera Tiziana Alla della Rai dinanzi al capitano della Nazionale Gigio Donnarumma. Sentitasi rispondere “tutti facciamo degli errori” quando ha chiesto ragione dello sfondone del portiere sullo 0-4, ha osato rimbeccarlo: “Non è la prima volta”. Apriti cielo di Moenchegladbach. Donnarumma, traumatizzato dalla coltellata al cuore, non si tiene e fa l’offeso:

«Quando mi è capitato? Col Real Madrid, col fallo? Vabbè dai, se vogliamo fare polemiche su queste cose, facciamo polemiche. Volete fare questione sugli errori. Mi hai detto che non è la prima volta, volete fare questioni sugli errori».

Qui c’è il video, per meglio apprezzare l’ipersuscettibilità del portiere del Psg.

Stessa cosa, con modi più bruschi era successo ad un giornalista della tv tedesca dopo la finale di Champions. Solo che Toni Kroos l’aveva preso più di petto: “Hai avuto 90 minuti per prepararti queste due domande di merda?”.

Donnarumma bisogna capirlo, però. Aveva investito un trecentesimo del suo stipendio mensile in analisi per rimuovere il ricordo della partita col Real, non si fa così. Quel “fallo”, come dice lui, fa parte di un’altra storia (anche di un universo parallelo), non puoi rinfacciarglielo a caldo dopo una figuraccia internazionale della Nazionale. Non sono preparati, i giocatori, a questo livello di ostilità. Li hanno cresciuti a quesiti basilari (Qual è il tuo piatto preferito? A chi dedichi il gol? Che giorno è oggi? Come ti chiami?), insegnandogli una grammatica di risposta apposita: loro erano in undici, la palla è rotonda, dopo una discesa c’è sempre una salita, antani con scappellamento a destra.

Il bello è che le tv pagano fior fior di diritti per registrare quelle banalità in anteprima. Per farsi poi trattare in quel modo al primo segno di ribellione. La normalità è fatta della stessa sostanza d’uno sbadiglio, le deviazioni sono maltollerate, indigeste. E i battibecchi producono poi storture ed esagerazioni: l’inviata della Rai ha fatto il pieno di “solidarietà”, dopo.

Il punto è che le interviste ai calciatori andrebbero abolite per manifesta inferiorità attrattiva. Non interessano davvero a nessuno: i giocatori mettono il broncio alla prima innocua frecciatina, i giornalisti stessi si annoiano a morte rincorrendo ragazzotti sudati e incazzati per farsi trattare da pezze, il pubblico a casa identifica quel momento  – l’intervista al protagonista – come il più adatto per andare a pisciare.

L’alternativa potrebbe essere ricavarne un nuovo format: ingaggiamo i parenti, per fare le domande ai calciatori. Tipo “C’è posta per te”. Dietro la busta delle domande per Donnarumma c’è… mamma Donnarumma! Carramba! Segue scoppiettante intervista post-partita:

Hai sudato a mammà?
Non cominciare, che ci guardano…
Te la sei messa la maglia di lana?
Mammaaaa uffaaaa
Hai mangiato? ti vedo sciupato
Bresaola e parmigiano, che dovevo gioc…
…Lo sapevo! Mancini ti rovinerà. Appena torni da Parigi ti faccio la parmigiana di melenzane

Tutto così.

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