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Sabatini: «La Salernitana è il mio più grande orgoglio. Cavani? Eccezionale, ma guadagna troppo»

Alla Gazzetta: «L’obiettivo per il prossimo anno è costruire una salvezza meno cardiopatica. Non posso riproporre una situazione così tragica».

Sabatini: «La Salernitana è il mio più grande orgoglio. Cavani? Eccezionale, ma guadagna troppo»
Bologna 28/09/2020 - campionato di calcio serie A / Bologna-Parma / foto Image Sport nella foto: Walter Sabatini

La Gazzetta dello Sport intervista il direttore sportivo della Salernitana, Walter Sabatini. A gennaio, appena arrivato, disse a Danilo Iervolino: «Presidente, se mi compra i giocatori che le chiedo, ci salviamo». Gli chiedono da cosa nasceva questa fiducia.

«Mi fido molto delle mie qualità e delle mie conoscenze. Quindi nasceva da un pizzico di arroganza. E poi, in una situazione del genere, dovevo trasmettere un messaggio di coraggio. E così è uscita quella frase. Solo raramente ho avuto dei dubbi. Sono stati bravi tutti e ricordo anche Stefano Colantuono che ha portato due punti preziosissimi contro Spezia e Genoa, senza i quali saremmo retrocessi».

Ieri ha rinnovato il contratto.

«Ho firmato per un altro anno: mi sento in debito con la città, che mi ha accolto con stima, che poi si è trasformata in amore. Questa è una piazza incredibile. Noi lavoriamo per la gioia delle persone e aver visto la felicità della gente di Salerno è stato il premio più bello. Adesso il mio obiettivo è costruire una salvezza meno cardiopatica, più serena, che si configuri sin dalle prime giornate. Non posso riproporre una situazione così tragica. Se ci fosse stato il calcio ai suoi tempi, Shakespeare ci avrebbe ambientato una tragedia: il calcio è così, succedono cose inimmaginabili».

Ha già chiaro ciò che c’è da fare sul mercato

«Ho tutto in testa, ma devo trasformare i pensieri in azione e lo farò presto. Sono già eccitato dall’idea di lavorare in estate».

In un’intervista alla rosea, ieri, il presidente Iervolino ha confessato che il suo sogno sarebbe prendere Cavani e Arnautovic.

«Il presidente è un intenditore. Cavani l’ho avuto a Palermo, è eccezionale, ma non ci sono le condizioni economiche. La Salernitana potrebbe anche pagare uno stipendio top, ma non deve: il nostro calcio deve essere sostenibile. In quanto ad Arnautovic, l’ho portato a Bologna e so che vuole tornare in una squadra metropolitana. È un leader, un trascinatore, fa reparto da solo, un lottatore, un rissaiolo».

Su Nicola:

«Andremo avanti con lui. Gli abbiamo fatto un’offerta, lui si è preso qualche giorno per pensarci e parlarne coni suoi collaboratori. Ma non ci saranno problemi. Noi conosciamo il valore dell’uomo ancor prima di  quello dell’allenatore. E Davide è innamorato della piazza».

Questa di Salerno è l’impresa più grande della sua carriera?

«Sicuramente. Quella di cui vado più orgoglioso. Io vivo per le sfide, amo misurarmi contro l’impossibile. Ma sono anche realista e adesso vorrei abbassare il tetto stipendi, ricollocare sul mercato i giocatori di cui possiamo privarci. I numeri devono essere a posto».

Sabatini ha rilasciato un’intervista anche a Libero, dove ha parlato di Ribery.

«Ha il rinnovo automatico del contratto, scattato dopo la salvezza. Franck è il nostro Ibra, fuori dal campo».

C’è spazio anche per Mihajlovic, confermato ieri dal Bologna.

«Con Sinisa mi sento ogni giorno. A proposito di miracoli, a lui ma anche al sottoscritto, operato anni fa per un tumore ai polmoni, serve il vero miracolo e non una semplice impresa. Voglio bene a Sinisa, non dimenticherò mai quel pomeriggio di tre estati fa quando fui proprio io a comunicargli che aveva la leucemia. Bussai alla porte dell’hotel dove alloggiava, lui aprì e fui costretto a parlargli del calvario che lo attendeva. Pregavo perché quella porta non si aprisse».

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