La Verità: che avrebbe vinto il Real si è capito guardando Marcelo che distribuiva borracce in panchina

Dava consigli, stringeva a sé i più giovani incitandoli all'ultima impresa. Per vincere occorre il carisma sulla maglia e il senso di appartenenza sotto la pelle

marcelo Real Madrid

Su La Verità Giorgio Gandola commenta la vittoria del Real Madrid sul City, con la squadra di Ancelotti che si è qualificata per la finale di Champions League.

“La sentenza del Bernabeu è storica: chi non ha carisma sulla maglia e senso di appartenenza sotto la pelle ripassi dopo gli esami di riparazione”.

Serve la dedizione che ha avuto Marcelo, per vincere. Era in panchina, però distribuiva borracce.

“Nella pausa prima dei tempi supplementari della doppia sfida più vista e vissuta al mondo, una scena ci ha fatto capire chi avrebbe vinto e chi avrebbe perso. Un antico guerriero come Marcelo ormai in disarmo per sfide omeriche, non potendo aiutare i compagni in campo portava loro le borracce per dissetarli, dava consigli, stringeva a sé i più giovani incitandoli all’ultima impresa. Lui, Benzema, Modric, Casemiro, i quattro dell’oca selvaggia con lo stemma del Real tatuato sulla pelle. Leader per sempre. Dall’altra parte solo volti sfatti, gente sperduta in terra ostile, nessuno in grado di prendersi la squadra sulle spalle perché l’unico, Kevin De Bruyne, era stato sostituito come un comprimario”.

 

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