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Hiddink: «In Corea dopo l’eliminazione l’Italia sfasciò lo spogliatoio, mi gustai quel momento»

L’intervista del tecnico olandese a Four Four Two: «Non si aspettavano di essere eliminati da noi. Una sola volta ho pensato male dell’arbitro, in quel Chelsea-Barcellona»

Hiddink: «In Corea dopo l’eliminazione l’Italia sfasciò lo spogliatoio, mi gustai quel momento»

La rivista di calcio Four Four Two ha pubblicato un’ampia intervista al tecnico olandese Guus Hiddink, intervistata realizzata con le domande dei lettori. Hiddink, che oggi ha 75 anni, nella sua carriera ha vinto un Coppa dei Campioni col Psv, ha allenato il Real Madrid, il Chelsea e diverse nazionali: dalla sua Olanda (due volte), alla Corea del Sud, la Russia, l’Australia, la Turchia.

Allenava la Corea del Sud ai Mondiali che si disputarono in casa, nel 2002. Una delle domande riguarda proprio l’arbitraggio di Byron Moreno negli ottavi di finale contro l’Italia. Hiddink risponde così:

Capii lo stato d’animo degli italiani ma ho il mio punto di vista sull’arbitraggio di quella partita. Può essere che il gol di Tommasi non fosse in fuorigioco ma prima di quell’episodio Totti avrebbe meritato l’espulsione per una gomitata. L’Italia non si aspettava di essere eliminata dalla Corea del Sud. Dopo il match sfasciarono lo spogliatoio. Alcuni giocatori, increduli, dicevano: «Guardate quegli italiani» ma io mi stavo godendo la scena, il mio pensiero era: «lasciate che facciano a pezzi lo spogliatoio». Mi stavo gustando quel momento.

Hiddink allenava il Chelsea quando, in semifinale di Champions, i Blues vennero eliminati dal Barcellona in una partita caratterizzata dal pessimo arbitraggio di Ovrebo (che recentemente ha anche ammesso i suoi errori). Il Chelsea dominò la partita, l’arbitro negò due rigori clamorosi e all’ultimo momento Iniesta segnò il gol qualificazione che portò alla prima Champions del Barça di Guardiola.

Alcuni dissero che quel risultato era stato stabilito in anticipo. Io non lo credo ma quella fu l’unica occasione in cui cominciai a nutrire dubbi. Chelsea e United avevano giocato la finale l’anno precedente e, visto il dominio della Premier, cominciai a sospettare che la Uefa aveva voluto evitare la stessa finale per due anni di fila. Iniesta è un grande giocatore, parlai con lui anni dopo in un contesto diverso. Aveva segnato il gol decisivo contro l’Olanda nella finale mondiale del 2010 e anni dopo venne fischiato in un’amichevole tra Olanda e Spagna. Io ero il ct dell’Olanda e feci gesto agli spettatori di smetterla con i fischi. Ricevetti su Whatsapp un suo messaggio in cui mi ringraziava. Gli dissi che il mio era stato un comportamento del tutto normale. Ci sono cose che vanno al di là del calcio, come il rispetto che devi avere per qualcuno in quanto persona e in quanto calciatore.

Gc Torino 25-03-2009 – champions league / Juventus-Chelsea / foto Celeste Giuseppe
nella foto : Guus Hiddink

Drogba.

Quando arrivai al Chelsea, notai che Drogba tornava spesso a centrocampo per giocare la palla e noi avevamo calciatori come Ballack, Lampard, Essien, Obi. Dissi a Didier: “Stai in area, non sprecare energie”. In allenamento dissi agli altri di non passargli il pallone se Drogba si abbassava. Lui continuò a farlo ma non ricevette più il pallone e si arrabbiava. Io gli dissi: “Devi diventare il fottuto re dell’area di rigore”. Ben presto le energie ritornarono e perdemmo una sola partita, in casa del Tottenham. Sebbene ci fu la semifinale di Iniesta.

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