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Sorrentino: «Se i portieri devono giocare con i piedi, in porta mettiamo i centrocampisti»

A La Stampa: «Si sta esagerando, c’è un motivo se da piccoli va in porta quello più scarso con i piedi. Sicuri che la costruzione dal basso convenga?»

Sorrentino: «Se i portieri devono giocare con i piedi, in porta mettiamo i centrocampisti»
Db Verona 14/04/2019 - campionato di calcio serie A / Chievo Verona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Stefano Sorrentino

Il clamoroso liscio di Radu, che ha compromesso il campionato dell’Inter, ha ulteriormente alimentato la discussione sulla costruzione da dietro e sull’utilizzo del portiere sempre più chiamato a giocare con i piedi. La Stampa intervista l’ex portiere Stefano Sorrentino che ricorda le raccomandazioni di Mondonico quando lui debuttò in Serie A:

«Mi raccomando, passaggi di almeno 50 metri col pallone in tribuna».

Ne è passato di tempo. Sorrentino si sofferma sui dati per evidenziare quanto è cambiato il modo di giocare a calcio. Un’intervista simile a quella rilasciata qualche settimana fa da Barthez a L’Equipe.

«Bisogna guardare i dati. Ormai i portieri toccano più palloni dei giocatori di movimento. Questo non va bene. Allora
mettiamo tra i pali un centrocampista. (…) Si sta estremizzando. I passaggi al portiere sono triplicati in pochi anni.

Esagerando, da piccoli chi andava in porta? Quello più scarso con i piedi. Ci sarà un motivo.

Mi chiedo se qualcuno calcola quante azioni che partono così producono pericoli nell’area avversaria e quante invece generano danni nella propria. Bisogna studiare bene costi e benefici.

Vorremmo tranquillizzare Sorrentino, ci sta pensando Benitez. Lui e i suoi collaboratori stanno studiando proprio questo: l’efficacia della costruzione dal basso.

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