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Sconcerti: «Chi vince il campionato non lo so, ci sono incastri infiniti e manca una squadra di riferimento»

L’opinionista sul Corsera cita Inter, Napoli e Milan e con nn a serie di calcoli sulle partite che mancano indica una possibile classifica: «1 Inter, 2 Napoli, 3 Milan»

Sconcerti: «Chi vince il campionato non lo so, ci sono incastri infiniti e manca una squadra di riferimento»
Db Madrid 07/12/2021 - Champions League / Real Madrid-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ferland Mendy

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, prova a fare il punto su “chi vincerà lo scudetto” quest’anno e la sua risposta è “non lo so”

«posso dire soltanto Milan, Inter o Napoli. In modo serio, niente di più. Ci sono incastri infiniti. In più questo è il primo campionato in cui manca una squadra di riferimento. Non sai chi vincerà e nemmeno chi perderà di più. Conta poco quello che pensiamo, conta quello che continuerà ad accadere»

Sicuramente le partite che restano alle tre squadre di testa possono fare la differenza, ma non è semplice valutare

«Faccio un esempio: all’ultima giornata l’Inter giocherà in casa con la Sampdoria e il Napoli andrà a La Spezia. Sono due avversari che si equivalgono, abbastanza agevoli. Ma se Spezia e Samp dovessero giocarsi la salvezza quel giorno, diventerebbero due partite complesse»

È difficile, secondo Sconcerti, trovare dei valori certi ed affidabili per capire chi vincerà, ma con alcuni calcoli sulle partite che restano ci si può azzardare e alla fine la sua classifica è

«1 Inter, 2 Napoli, 3 Milan. Con due risultati su tre dell’Inter a Bologna. Naturalmente è tutto fuorché scienza, ma ha buone radici nei dati analizzabili. Il calendario è una prova oggettiva, la classifica anche. I giudizi sulle squadre sono ormai abbastanza collaudati. È un buon inizio di risposta alla domanda di partenza. Va da sé che basta un calcio di rigore, una prodezza di uno qualsiasi fra le centinaia di giocatori coinvolti, o semplicemente una valutazione sbagliata, per ricominciare tutto da capo. Ma questo lo sapevamo già»

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