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Plusvalenze, il caso è già finito: tutti prosciolti

L’inchiesta si è risolta in un nulla di fatto. Le richieste dell’accusa possono essere derubricate a pesce d’aprile ritardato. Stasera si gioca

Abbiamo scherzato. Il caso plusvalenze è già finito. Tutti prosciolti. Nessuno inibito, né Agnelli né De Laurentiis né altri. È la decisione del tribunale della Figc. Bye bye, stasera si gioca. Affrettiamoci.

Dire che la Procura Figc ha rimediato una figura barbina, è dire poco. Si è ridotto tutto a una boutade di Pasqua. Di fatto le richieste dell’accusa possono essere derubricate a pesce d’aprile ritardato.

Resta un’altra frase storica del presidente Gravina noto per la propria profondità di pensiero: «Il caso plusvalenze? È l’ennesima lacerazione all’interno del nostro sistema». Frase da “Oltre il giardino”.

Le motivazioni tra una settimana.

Scrive la Gazzetta:

Il Tribunale ha accolto integralmente l’apparato difensivo dei club, che avevano apertamente contestato il modello di valutazione dei giocatori definito dalla Procura Figc per definirne il “prezzo giusto”, ma anche soprasseduto sulla “violazione delle norme federali in materia gestionale ed economica” del comma più soft dell’articolo 31 e la “mancata lealtà” dell’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva. In pratica si è ritenuto che in assenza di un accordo che provi la falsificazione di un valore non si possa procedere per un illecito. Tra una settimana le motivazioni, quindi il procuratore Chinè decidere se fare o meno ricorso.

 

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