Grassani: «La sentenza sulle plusvalenze stabilisce che il calciomercato non è un gioco da tavola»

L'avvocato del Napoli: «Tutelata la libertà dei club. Un azzardo della Procura stabilire che il reale prezzo di Osimhen fosse di venti milioni in meno»

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L'avvocato Grassani

L’avvocato del Napoli Mattia Grassani ha commentato la sentenza del tribunale federale a proposito del caso plusvalenze e. che ha prosciolto tutti.

La sentenza di oggi ha confermato che le società sono libere di attribuire ai calciatori il valore di mercato ritenuto già congruo. Una diversa decisione avrebbe ucciso il calciomercato, messo al bando le capacità di presidenti, direttori sportivi e operatori di mercato che per fortuna rimangono liberi di investire e anche scommettere su calciatori che non hanno un valore apprezzabile al momento della trattativa.

Ha poi affrontato il caso Osimhen.

È stato un azzardo della Procura federale affermare che il prezzo reale di Osimhen fosse di 20 milioni inferiore a quello attribuito dalle parti. Il giocatore valeva il prezzo pagato dal club azzurro. Non solo, ma se il Napoli non fosse stato tempestivo e concreto nella trattativa, il prezzo di Osimhen sarebbe potuto lievitare fino a 80 milioni. Non a caso oggi la sua quotazione non è inferiore ai cento milioni, per meno di quella cifra non se ne parla nemmeno.

A questo punto il tema delle plusvalenze è stato definitivamente regolamentato. Nessuno può intervenire dall’esterno rettificando  dinamiche contrattuali con algoritmi o tabelle. Le trattative non si fanno su Transfermarkt. Il mercato vero del calcio non è un gioco da tavolo.

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