Stakhovsky: «Pronto a difendere l’Ucraina. Dispiace che Nadal e Federer non abbiano preso posizione»

Il tennista è al fronte per combattere i russi: «Medvedev e Rublev capiscono l'atrocità. Se non altro provano a fare qualcosa, altri non lo fanno»

Stakhovsky

La Stampa intervista Sergiy Stakhovsky. Da tennista è stato numero 31, ha vinto quattro tornei e battuto Federer a Wimbledon. Ora è a Kiev, pronto a combattere per il suo Paese contro i russi. Non ha alcuna esperienza, da soldato.

«Nessuna, in Ucraina il servizio militare non è obbligatorio. Ma sono pronto a fare qualsiasi cosa sia necessaria a proteggere il mio paese e a impedire alla Russia di vincere. Se questo vuol dire che dovrò usare un’arma per difendermi sparando a qualcuno, lo farò».

Dice che gli ucraini sono pronti a «combattere a mani nude» e accusa l’Europa di non aver fatto nulla per anni.

«La verità è che non avete fatto nulla per sette anni. Se aveste fatto quello che state facendo ora otto anni fa, quando la Crimea fu annessa, non saremmo in questo guaio».

I tempi della guerra saranno lunghi.

«Prepariamoci a tempi lunghi. Putin è uno che odia perdere, non penso si ritirerà. Colpirà in maniera ancora più brutale, provocando molti morti anche fra i civili. Non vedo come possa vincere combattendo sul campo. Ogni singola persona è contro di lui. Può spezzare il nostro spirito radendo a terra tutte le città, ma allora sarebbe un genocidio. Il problema è: che cosa farebbero l’Europa e il mondo? Ve ne starete lì a guardare, o interverrete?».

Le sanzioni sono un approccio giusto e anche le prese di posizione di artisti e sportivi, dice, ma «il problema è che a Putin non interessa. Ha lanciato un razzo nella piazza di Kharkiv, dove non ci sono militari. Alle 8 del mattino».

Medvedev e Rublev si sono dichiarati contro la guerra.

«Sono bravi ragazzi, capiscono l’atrocità di questa guerra. Se non altro provano a fare qualcosa, altri non lo fanno. Ho già ricevuto centinaia di messaggi dai tennisti di tutto il mondo, scioccati da quello che sta succedendo. È un aiuto. Vuol dire che capiscono che quanto dice Putin sugli ucraini nazisti è falso».

E su Federer, Nadal e Djokovic:

«Djokovic mi ha mandato un messaggio di sostegno, abbiamo anche chattato un po’. Ho provato a contattare Roger e Rafa, mi dispiace che abbiano preferito il silenzio. Li capisco, non è la loro guerra. Abbiamo il sostegno di grandi personalità, l’importante è che duri. Altrimenti dopo che avrà finito con l’Ucraina, Putin inizierà a bombardare l’Europa».

 

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