Percassi: «L’eliminazione dell’Italia dal Mondiale? Il vero dramma è che siamo un Paese vecchio»

A Il Giornale: «Non abbiamo ricambio. Non siamo gli unici a credere nel settore giovanile, ma siamo stati tra i primi a coltivare giovani talenti»

Percassi

Db Reggio Emilia 26/05/2019 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Sassuolo / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Percassi

Il Giornale intervista Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta. Ieri, alla Iulm di Milano, ha ricevuto una laurea ad honorem in Marketing, consumi e comunicazione. Gli chiedono un parere sull’Italia fuori dal Mondiale: avete la sensazione di essere gli unici, qui da noi, a investire davvero sui giovani?

«Non siamo gli unici a credere nel settore giovanile. Però possiamo dire di essere stati tra i primi e di aver sempre coltivato con cura i giovani talenti, anche sul piano umano. La sconfitta della nazionale è stata una pagina sfortunata. Il dramma è piuttosto un altro: stiamo diventando un Paese vecchio, senza ricambio».

Vincere l’Europa League con la Dea per coronare un percorso di rinascita della città. Sarebbe il regalo più bello?

«Se qualcuno ce lo fa, sì… Ma piedi per terra, sempre. Essere ai quarti di Europa League per Bergamo è già un risultato straordinario. Dimenticarsi di questo vuol dire farsi del male».

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