Murray ha deciso di non invecchiare: torna coach Lendl, con lui vinse tre Slam

Si era ritirato in lacrime nel 2019. Nel 2022 è ancora lì che lotta: ha deciso di puntare tutto sui tornei sull'erba

Murray

Roma 15/05/2015 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image nella foto: Andy Murray

A gennaio 2019 Andy Murray andò in conferenza stampa agli Australian Open e annunciò in lacrime che avrebbe smesso di giocare a tennis. Si sarebbe ritirato perché troppo forte era il dolore all’anca infortunata. Irrimediabile. Oggi, oltre due anni dopo non solo Murray gira per il Tour prendendosi belle soddisfazioni a 34 anni, ma ha ri-assunto Ivan Lendl come suo allenatore.

E’ la terza volta che Murray lavora con Lendl. La prima volta è datata 2012, dieci anni fa. Con lui ha vinto tutti e tre i suoi titoli Slam.

Murray era alla ricerca di un coach stabile da quando si è separato da Jamie Delgado, che ora lavora con Denis Shapovalov, a dicembre. La breve parentesi con il tedesco Jan De Witt si è conclusa dopo gli Australian Open e Murray si è rivolto al vecchio amico Dani Vallverdú per i tornei a Rotterdam, Doha e Dubai. Ma Vallverdú allena a tempo pieno Stan Wawrinka e Murray ha virato sul “vecchio” Lendl, il quale nel frattempo aveva lavorato – male – con Alexander Zverev da agosto 2018 a luglio 2019.

E’ come se Murray avesse deciso che, una volta rinato, tanto vale provarci fino a che si può. Con Lendl ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam agli US Open nel 2012, per poi porre fine ai 77 anni di attesa della Gran Bretagna per un campione di Wimbledon. Si sono separati nel 2014, e poi si sono ritrovati due anni dopo, poco prima che Murray conquistasse il suo secondo titolo a Wimbledon, chiudendo la stagione da numero 1 del mondo. Nel novembre 2017 il nuovo divorzio.

Murray ha già detto che salterà la stagione sulla terra battuta, e punterà dritto sulla preparazione per i tornei sull’erba.

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