I cori della Curva durante Verona-Napoli potrebbero essere inquadrati nella tipologia della discriminazione razziale, più grave di quella territoriale

La giustizia sportiva non potrà fare molto contro i responsabili dello striscione contro Napoli. Diverso è il caso dei cori razzisti ascoltati durante la partita da parte dei tifosi del Verona. Oggi il Giudice Sportivo si esprimerà in merito. Se ci si limiterà ad inquadrare i cori nella discriminazione territoriale il Verona si salverà con una pena sospesa, diverso, invece, il caso se i cori saranno inquadrati nella tipologia più grave di discriminazione razziale. Il CorSport scrive:
“La sensazione diffusa è che l’Hellas se la caverà con la ‘pena sospesa’, una condizionale concessa a chi ha la fedina pulita su quel preciso caso di imputazione: la chiusura del settore dal quale sono provenuti i cori, cioè la Curva avverrebbe soltanto (per 2 turni) in caso di seconda infrazione di matrice razzista, se commessa entro 12 mesi dal primo episodio”.
Il Verona ha ricevuto già tre sanzioni in stagione, in occasione di Napoli-Verona, Verona-Cagliari e Verona-Salernitana ed ha avuto tre multe da 10mila euro ciascuna, ma sempre per cori di discriminazione territoriale. In due di questi tre casi (Napoli e Salernitana), spiega il quotidiano sportivo, il club ha fatto ricorso e si è salvato grazie alle “esimenti”, cioè alla collaborazione con le forze dell’ordine o alla dissociazione degli altri tifosi.
“I fatti di domenica sarebbero quindi i primi a essere inquadrati nell’ambito della ‘discriminazione razziale’, un reato ben più grave. Qualora fossero nuovamente etichettati come insulti territoriali, invece, arriverebbe l’ennesima multa per responsabilità oggettiva”.
La condanna allo striscione è stata unanime, anche a livello internazionale.
“Mastrandrea potrebbe decidere di appesantire la sanzione per dare un segnale esponendo però la Lega a un ricorso scontato”.