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Mazzola: «Anche nella mia Inter c’era il doping. Dovevi avere il coraggio di non prendere niente»

A Libero: «O stare attento a non farlo, perché magari te la preparavano gli avversari, te la facevano trovare negli spogliatoi».

Mazzola: «Anche nella mia Inter c’era il doping. Dovevi avere il coraggio di non prendere niente»
Mazzola e Rivera

In occasione di Napoli-Inter, Libero intervista l’ex campione nerazzurro Sandro Mazzola. Non ha dubbi: l’Inter non sbaglia mai due volte di seguito.

«Abbiamo una certezza: la partita di sabato scorso l’ha persa l’Inter, non l’ha vinta il M… Non riesco neppure a pronunciare questa parola. Sì, insomma, l’altra squadra. E, poi, ci siamo subito rialzati contro la Roma. Sono sicuro che rivedremo l’Inter schiacciasassi degli ultimi due mesi. In campionato una grande squadra non sbaglia due partite di seguito».

All’Inter di Inzaghi manca ancora qualcosa, dice, «per esempio la gestione del risultato. Ai miei tempi il derby sarebbe finito 1-0, non 1-2».

Il perno della squadra è Brozovic «per come sta in campo e per come intuisce i momenti giusti». Non c’è un nuovo Mazzola, nell’Inter.

«Direi di no. Uno che mi somiglia è Zaniolo che l’Inter ha colpevolmente lasciato andare. Parte da lontano, è forse meno veloce ma più potente del sottoscritto. E segna».

Mazzola racconta il calcio dei suoi tempi. All’epoca non c’era soltanto il doping motivazionale.

«Ehm, no. Circolava anche qualche altra cosetta nel calcio, anche nell’Inter. Dovevi avere il coraggio di non prendere niente. Oppure l’accortezza di farlo, magari te la preparavano gli avversari, te la facevano trovare negli spogliatoi… Mia mamma mi mise in guardia: Sandrino, non bere mai niente come arrivi allo stadio, neanche una gazzosa, non accettare nulla».

 

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