«I Della Valle si sono stancati dopo 17 anni, lui dopo 2 e mezzo. Si presentò sostenendo che i soldi non erano un problema, poi ha venduto i gioielli»
A Firenze il caso Commisso è l’argomento del giorno. L’ipotesi che il presidente italo-americano possa già vendere la Fiorentina. Ne scrive il Corriere fiorentino che al tema dedica due pagine e l’apertura del giornale.
I Della Valle ci avevano messo diciassette anni, dopo una contestazione tutt’altro che sotterranea durata tre, per dire che ne avevano abbastanza e che erano disposti a cedere la Fiorentina. Rocco Commisso ne ha impiegati appena due e mezzo per arrivare quasi alla stessa conclusione: sono stanco e amareggiato, devo riflettere. Un preannuncio di vendita? O un modo (anche un pochino prevedibile, diciamocelo) di farsi supplicare per rimanere?
Se si presenta a Firenze sostenendo che i soldi non sono un problema e poi vende il capocannoniere della serie A agli avversari più odiati (anche da lei, dottor Commisso, che sul bilancio della Juventus ne ha dette di ogni), indiscutibilmente dal punto di vista finanziario ha fatto «un’operazione fantastica», come lei ha detto, ma dal punto di vista sportivo se ne può discutere a lungo.
Se invece dovesse valere la prima opzione, ovvero che vuole vendere, e se davvero dovesse essere vera la cifra di 400 milioni, euro più euro meno, che lei ha fatto sapere di volere per la Fiorentina già prima che Joker comparisse sul Ponte Vecchio, allora sì che questa sarebbe «un’operazione fantastica», per un club costato meno di tre anni fa 170 milioni (ma i Della Valle dicono di averlo scontato a 130) senza un Viola Park ma con Vlahovic e Chiesa.