ilNapolista

Contropiede a chi? Contropiede lo dici a tua sorella

La querelle Conte-Guardiola rinvigorisce la demonizzazione filosofica della “ripartenza”. Come se fosse una tattica di contrabbando. Pep la chiama verticalità, fa tutt’un altro effetto

Contropiede a chi? Contropiede lo dici a tua sorella

Contropiede a chi? Contropiede a tua sorella! Dimmelo in faccia, se hai coraggio. E poiché “in faccia”, adesso, significa con le faccine sui social, Antonio Conte ne ha postate tre: le solite tre faccine che ridono fino alle lacrime. Ché Conte infila il pianto ovunque, anche nella derisione allegra del rivale. Un rinfaccio, in faccia, con le faccine. Per non perdere la faccia con Guardiola. E’ una vecchia storia strambamente sempre attuale: se vinci e ti accusano d’averlo fatto giocando in contropiede la vivi come un’onta. Come se avessi rubato qualcosa, usando una tattica di contrabbando, illegale, truffaldina. Un trucco in un calcio per esperti di make-up. La bellezza, dicono, sta nell’artefatta costruzione di trame infinite, nel gioco spesso sterile ma gonfio, ridondante, estenuante. E non in due-tre passaggi e un gol. Quanta povertà. Il gol di Leao alla Sampdoria, quello su assist di 70 metri di Maignan, per esempio, quella roba da barboni andrebbe vietata.

E dunque Antonio Conte avrebbe potuto godersi la vittoria sul City al 95′ – il porno di ogni allenatore professionista – senza troppo badare ai commenti successivi. Compresa la spiegazione critica dell’avversario, il quale quasi sembra fargli un complimento:

“Loro hanno difeso in modo molto profondo e compatto, è stato incredibile. E noi abbiamo lasciato troppo spazio per il contropiede”

Invece no. La difesa nel calcio moderno è considerata uno sgarbo istituzionale, approfittare degli spazi per fare gol (addirittura, cose di pazzi) un atteggiamento da screanzati, antisportivo. Per cui Conte s’è offeso e l’ha ribadito pubblicando i video dei tre gol del Tottenham, a testimonianza del fatto che di contropiede non c’è traccia. Il suo gioco è contropiede-free.

Conte

In particolare il gol di Kane arriva dopo una azione di 12 passaggi, come usa adesso. Conte è alla moda, Pep. Capito?

La demonizzazione filosofica del contropiede è tale che nessuno s’è stupito della puntualizzazione, non almeno nella sostanza. La risposta da bimbominkia ha fatto notizia, certo. Ma non il sottotesto. Come se il Chelsea non avesse vinto l’ultima Champions infilando Kai Havertz negli stessi spazi lasciati aperti dal gioco di Guardiola. Come se Chiesa non avesse segnato così il gol alla Spagna che avrebbe lanciato poi l’Italia verso la vittoria degli Europei. Resta attribuita alla “ripartenza” una maschera deteriore, passatista. Una riduzione in termini: da schema efficace a perversione conservatrice.

Il bello è che mentre tutti s’affannano, ancora nel 2022, a prenderne le distanze in nome del Guardiolismo di ritorno, lo stesso Guardiola è già andato oltre con una rivisitazione della verticalità. Basta mettergli un’altra etichetta e già suona meglio, no? Siamo alla contraffazione del marchio. Come nella cucina post-moderna: la millefoglie destrutturata in mille fogli insensati.

Massimiliano Allegri, cui è intestato l’80% della Grande Bruttezza del calcio italiano, qualche tempo fa disse a L’Equipe:

Noto che i gol più spettacolari sono quelli segnati in contropiede, perché combinano tecnica, velocità e spazio. Ma va bene. Il possesso è importante nella gestione di un gioco. Se stai giocando contro una squadra che difende in dieci uomini, è ovvio che avrai il possesso ma qual è il tuo merito?”

Un altro, che oggi allena il Real Madrid, ha detto pochi giorni fa:

“Sono orgoglioso di dire che il Real Madrid può giocare in contropiede, perché non è facile farlo. I nostri contropiede contro il Barcellona, ad esempio, non erano palloni lunghi. Invece erano tanti passaggi. Avevamo anche sei giocatori nella loro area quando abbiamo segnato il gol che ci ha permesso di vincere”.

Ma Ancelotti da queste parti è il Male, quindi ci fa poco gioco citarlo. Per lui parlerebbero i numeri: “Qualcuno potrebbe dire che ci sediamo e difendiamo, ma abbiamo segnato più gol di chiunque altro nella Liga in questa stagione. Non esiste un modo perfetto di giocare”. Persino Sarri – Sarri! – ha vinto le sue partite in contropiede, i giornali scomodarono il “compromesso storico” col Sarrismo, per dire come stiamo messi.

La risposta è dentro di noi, come diceva Quelo. E però, se è “contropiede” è… sbagliata.

ilnapolista © riproduzione riservata