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Antonello ammette: «Non c’è più “l’esclusiva” su San Siro. Dopo tre anni è giusto guardarsi intorno»

L’ad dell’Inter alla Gazzetta: «Non vogliamo mettere pressione al Comune. Conosciamo le lungaggini della burocrazia, ma è l’incertezza la cosa peggiore» 

Antonello ammette: «Non c’è più “l’esclusiva” su San Siro. Dopo tre anni è giusto guardarsi intorno»
Db Milano 12/05/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: stadio San Siro

Ieri il Corriere della Sera scriveva che Inter e Milan studiano tre alternative fuori Milano per il nuovo San Siro. Lo conferma oggi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello. Si lamenta delle lungaggini dell’iter per l’impianto. E dichiara:

«Da parte nostra non c’è più “l’esclusiva” su San Siro: non possiamo stare fermi, immobili, per tre anni senza avere delle risposte e, quindi, è giusto guardarsi intorno per dare uno stadio alla città e ai tifosi. Tra le varie ipotesi, su cui non c’è ancora uno screening complessivo, di sicuro resiste quella di Sesto San Giovanni che a suo tempo fu oggetto di valutazione».

Niente pressione su Sala e l’amministrazione comunale, spiega.

«Non vogliamo mettere pressione all’amministrazione o fare aut aut: rispettiamo al massimo tutte le fasi amministrative. Conosciamo che nella burocrazia ci sono intoppi e lungaggini, ma in questi casi è l’incertezza la cosa peggiore: il solo “dibattito pubblico” potrebbe durare un anno. Se tutti gli iter previsti, tra lo stesso dibattito più eventuali referendum e ricorsi, portassero a una estensione della “timeline” di esecuzione progettuale, a quel punto i club non potrebbero che valutare altri progetti con una pianificazione più ristretta».

 

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