Su Repubblica la dura vita dei no-vax. Non potrà dormire in hotel con i compagni. dopo la doccia, dovrà salire in auto e tornare a Torino. Da solo
“Szczesny, da anni convinto che la cosa più difficile che possa capitargli in Italia sia sentire il suo nome pronunciato correttamente, ha scoperto che giocare la Supercoppa contro l’Inter può essere persino di più complicato”.
Lo scrive Matteo Pinci su Repubblica a proposito del fatto che il portiere della Juventus non ha il green pass, come dichiarato ieri da Massimiliano Allegri in conferenza stampa. Szczesny si è appena vaccinato con la prima dose, per avere il certificato deve aspettare 14 giorni. Come gli altri no-vax della Serie A, non può raggiungere lo stadio con i compagni.
Dura vita, per Szczesny e gli altri, dunque.
“La Juve è a Milano da ieri, lui partirà da Torino stasera, a bordo della propria auto o con un autista della società. Non potrà dormire in hotel con i compagni: per entrare negli alberghi serve il super green pass ora. Se avesse un biglietto per la tribuna non lo farebbero entrare, potrà invece raggiungere lo spogliatoio di San Siro dall’ingresso delle squadre. Per qualche ora si era temuto dovesse addirittura cambiarsi in auto e accedere direttamente al terreno di gioco, ma la Juventus ha avuto rassicurazioni: potrà farlo insieme agli altri compagni. Ma dopo la doccia, dovrà salire in auto e tornare a Torino. Da solo“.
Il protocollo potrebbe portare anche a situazioni più estreme, fa notare Pinci.
“Un calciatore senza green pass che fosse espulso non potrebbe occupare nessuno spazio dello stadio diverso dallo spogliatoio. In pratica, gli converrebbe tornarsene a casa. Discorso ancora più complicato per chi debba andare in trasferta: niente aerei, nemmeno charter. Niente treni, né navi”.