Draghi: «La scuola va protetta, non abbandonata. Non ha senso chiuderla e tenere aperto tutto il resto»

In conferenza stampa: «Ora non ha senso chiudere tutto perché ci sono i vaccini. Occorre respingere il ricorso generalizzato alla Dad»

Draghi

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Il Premier Draghi parla in conferenza stampa in diretta da Palazzo Chigi degli ultimi provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare il Covid. Presenti, con lui, il ministro della Salute, Roberto Speranza e quello all’Istruzione, Patrizio Bianchi, oltre a Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.

«É un anno da affrontare con realismo, prudenza, fiducia e unità. Il governo sta affrontando la sfida della pandemia, con un approccio diverso dal passato. Cauti, ma vogliamo minimizzare gli effetti sui ragazzi».

«Gran parte dei problemi che abbiamo oggi in Italia è dovuto ai non vaccinati. La circolazione del virus mette ancora sotto pressione i nostri ospedali proprio per questo motivo. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose».

«Nel 2021 abbiamo avuto un numero di morti alto ma inferiore rispetto al 2020 a fronte delle tante aperture. Oggi hanno riaperto le scuole, così come negli altri grandi paesi europei. Nessuno di questi paesi ha chiuso la scuola e hanno una situazione pandemica simile alla nostra. La scuola è fondamentale per la democrazia, va tutelata, protetta, non abbandonata. Grazie al ministro, agli insegnanti, ai genitori, per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi. Tutto quello che abbiamo deciso si fonda su un dialogo continuo con le Regioni. Il governo ha la priorità che la scuola sia aperta in presenza. Troppe disuguaglianze tra gli studenti per la Dad che sono destinate a restare».

«Ai ragazzi si chiede di stare a casa da scuola, e poi fanno sport e la sera vanno in pizzeria? Non ha senso. Non ha senso chiudere la scuola e tenere aperto tutto il resto. Ma non ha senso chiudere tutto ora perché non ci sono i motivi per farlo, ci sono i vaccini. Andranno in Dad diverse classi, ma occorre respingere il ricorso generalizzato alla didattica a distanza».

«Quando si decidono provvedimenti come quello dell’obbligatorietà si deve raggiungere l’unanimità della coalizione che sostiene questo governo. L’obbligatorietà vaccinale è stata decisa sulla base dei dati e di coloro che occupano le terapie intensive».

«Quanto più noi riusciamo a ridurre la pressione dei non vaccinati sugli ospedali, tanto più noi siamo liberi. Questi sono i motivi alla base della decisione dell’obbligo di vaccino a chi ha più di 50 anni».

«In Italia solo il 10% della popolazione non è vaccinata, eppure questa parte della popolazione occupa la maggioranza dei posti letto negli ospedali. Se vogliamo ridurre la pressione la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati».

«Bisogna cercare di non tenere chiuso tutto, come l’anno scorso. In media in Italia ci sono stati 65 giorni di scuola regolare persi a causa del Covid, rispetto a una media degli altri Paesi che è stata di 27 giorni. Il triplo, in sostanza. Non vogliamo che succeda di nuovo. Vogliamo che la scuola rimanga aperta».

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