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Djokovic rispedito in Serbia, finisce la telenovela australiana

“Anche i ricchi si vaccinano”. Il governo australiano interviene e gli ritira il visto. A Novak resta solo l’ultimo ricorso. Sarà squalificato per tre anni?

Djokovic rispedito in Serbia, finisce la telenovela australiana
Roma 18/05/2017 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Novak Djokovic

“Anche i ricchi si vaccinano”. La telenovela australiana è finita, Novak Djokovic – ormai ambasciatore internazionale dei no vax – torna in Serbia e non giocherà gli Australian Open.

Il ministro dell’immigrazione ha cancellato la decisione del tribunale e ha espulso il tennista serbo. Ha esercitato i suoi poteri e ha chiuso la vicenda.

Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato:

Questa pandemia è stata incredibilmente difficile per ogni australiano, ma siamo rimasti uniti e abbiamo salvato vite e mezzi di sussistenza. Insieme abbiamo raggiunto uno dei tassi di mortalità più bassi, una delle economie più forti e con tassi di vaccinazione tra i più alti al mondo. Gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante questa pandemia e giustamente si aspettano che il risultato di quei sacrifici venga protetto. È quel che il ministro Hawke sta facendo oggi. Le nostre politiche di protezione delle frontiere hanno mantenuto gli australiani al sicuro, prima del Covid e ora durante la pandemia.

In precedenza il Ministro dell’Economia australiano, Simon Birmingham aveva ricordato:

“La nostra politica non è cambiata. Si entra con vaccino o con esenzione medica accettabile. Continueremo ad applicare questa politica con rigore”.

A questo punto, per Djokovic non c’è più nulla da fare. A meno che non voglia impugnare la decisione del ministro e che lui non commetta un errore procedurale.

resta da vedere se Djokovic sarà squalificato per tre anni per l’eventuale falsificazione del tampone.

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