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Brignone: «Quando sono stata male, nessuno mi ha aiutata. Ho fatto bene ad allenarmi da sola»

La sciatrice alla Gazzetta: «Dopo la Coppa del mondo mi sono avvitata, non ci fu nemmeno le premiazione. Djokovic? Sto dalla sua parte, anche io avevo dubbi sul vaccino»

Brignone: «Quando sono stata male, nessuno mi ha aiutata. Ho fatto bene ad allenarmi da sola»
2021 archivio Image Sport / Sci / Federica Brignone / foto Imago/Image Sport

La Gazzetta dello sport intervista Federica Brignone che parla di tutto, soprattutto della sua decisione di allenarsi per conto proprio. Stamattina si corre la discesa libera femminile a Cortina.

«Con diverse figure della federazione ho un ottimo rapporto, ma avevo bisogno di altro. Senza, restava un’altra via… Pensare al ritiro… E non è una frase a sensazione. Non mi divertivo più, facevo persino fatica ad allenarmi. (…) Serviva una svolta. Hanno storto il naso in tanti, erano convinti che sarei sprofondata…E adesso che le cose vanno bene dovrebbero avere l’onestà di riconoscere la bontà della scelta. Non è accaduto…».

Racconta l’inizio del disagio e lo fa risalire alla conquista della Coppa del Mondo, nel 2020.

«Quel trionfo è stato oscurato dalla pandemia. Non c’è stata nemmeno la premiazione… Mi hanno spedito la sfera di cristallo a casa. Il sogno di una vita relegato in un pacco… Così ho pensato che avrei dovuto rivincerla per avere quello che mi era stato negato. Mi sono avvitata, nessuno mi ha aiutato. Anzi, mi stavano addosso. Quando la Vlhova nel 2021 ha alzato il suo trofeo mi è venuto da piangere. E ho capito che dovevo fare a modo mio».

Parla anche di Djokovic.

«Sto dalla sua parte, gli hanno fatto fare una figura del cavolo, ma qualcuno del torneo gli aveva detto di andare in Australia, che era tutto a posto. La sua scelta di non vaccinarsi va comunque rispettata. Certo, ne paghi le conseguenze. Anche io ero dubbiosa, ma poi avrei dovuto rinunciare alle trasferte americane e ai Giochi. Prezzo troppo alto».

 

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