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Berrettini: «Il mio sogno è avere Roger Federer nel mio team come tutor»

Al CorSera: «Dopo l’infortunio abbiamo cercato i correttivi giusti. La testa è tutto. Il mio mental coach, mi spinge a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno»

Berrettini: «Il mio sogno è avere Roger Federer nel mio team come tutor»
Londra (Inghilterra) 09/07/2021 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Matteo Berrettini ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Torna sull’infortunio alle Atp Finals:

«Mi sono visto strappare dalle mani il torneo per colpe non mie. Con il senno di poi, ho riflettuto. Gli infortuni mi succedono quando chiedo troppo al mio corpo: a Wimbledon sono arrivato da tre mesi di tennis non stop, al Master avevo addosso il logoramento di una stagione intera. La parte mentale ha giocato un ruolo: a Torino gestire le emozioni delle Atp Finals e di tutto ciò che gli ruotava intorno non è stato facile. Alla vigilia avevo un po’ di febbriciattola, tanto ero teso».

Sta lavorando con il suo coach, Vincenzo Santopadre, per evitare analoghe situazioni in futuro.

«Con coach Santopadre e il team ci siamo messi a tavolino. Ci sono problemi meccanici? Cosa possiamo controllare di più? Cosa posso fare meglio? Gli esami non hanno evidenziato granché. Qualche aggiustamento si può fare, ma sono dettagli».

La cosa fondamentale è l’aspetto mentale.

«La testa è tutto. Stefano, il mio mental coach, mi spinge a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. È troppo importante: non vale la pena di svilire tutte le cose belle che ho e sto ottenendo nel tennis».

Racconta il suo rapporto con Jannik Sinner, suo compagno di doppio in Atp Cup.

«Nonostante la differenza d’età, con Jannik ho sempre avuto un bel feeling. Mi ricorda un po’ me stesso: ha una maturità superiore alla sua età. Ho visto nei suoi occhi e nei suoi messaggi che ha capito il dramma sportivo. Se lo è meritato, il posto alle Atp Finals. Qui in Australia stiamo passando tanto tempo insieme. È un rapporto utile a tutti: a me, a Jannik, al tennis italiano e alla squadra di Davis».

Dichiara che il suo sogno sarebbe avere Federer nel suo team.

«Io e Vincenzo Santopadre, il mio coach, siamo aperti alle novità e umili abbastanza da sapere che, in funzione della crescita di entrambi, uno scenario del genere accadrà. Non c’è una rosa di nomi, ma il sogno è Roger Federer, il mio idolo da bambino. L’unico motivo per cui sarei felice che andasse presto in pensione è se entrasse nel mio team».

 

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