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A Napoli, prima di tutto i giovani

Gli scavi per la metropolitana hanno smentito Jim Jarmusch: a Napoli i morti non solo rimuoiono ma bloccano anche i lavori per la metro

A Napoli, prima di tutto i giovani
A doctor wearing santa claus hat inoculates a dose of Pfizer Covid-19 vaccine to a little girl next to paramedics dressed as Captain America and Batman in the Mostra D'Oltremare vaccination centre. Today starts the vaccination campaign for children aged 5 to 11.

Non era semplice. La quindicesima in classifica del sempre più ostico campionato di Serie A era un brutto cliente da affrontare in casa, ma il Napoli ce l’ha fatta. Non era facile dopo i passi falsi contro undicesima e sedicesima al Maradona – nonostante l’apporto decisivo ed incessante del tifo organizzato, invocato e finalmente ottenuto, che aveva imposto un trend positivo inatteso al campionato azzurro con una striscia notevole di risultati positivi.

Certo il destino non ha aiutato gli azzurri a mirare lontano, nel futuro. Tanto per cominciare, in un ironico e doloroso gioco di specchi con il tempo, si sono ritrovati di fronte Gabbiadini e Quagliarella (protagonista quest’ultimo di The Untold Truth, un film il cui titolo farebbe quasi pensare ad un documentario sulle operazioni del Mossad nella striscia di Gaza, se non fosse stato per il provvidenziale All or Nothing, l’imperdibile lungometraggio sull’indimenticabile Juventus di Pirlo, a chiarire che si tratta solo di surrealismo). Poi ci si è messo l’infortunio a Insigne, il capitano la cui dipartita prossima ventura verso i freddi lidi canadesi sta giustamente attirando il gossip planetario e le penne più immaginifiche a definirne la confort zone – dove si trova la comfort zone di insigne? Sulla fascia sinistra? A East China Town? Nello stanzino? Che poi in Canada si vive bene. Almeno così si è sempre detto.

Per fortuna a Napoli le vicende si dipanano in modo da lasciar baluginare sempre una luce sul domani. Gli scavi per la metropolitana (che iniziarono quando ancora esistevano i telefoni a gettoni) hanno finito col travolgere, qualche giorno fa, alcune congreghe del cimitero di Poggioreale, rimettendo in discussione un film come The Dead don’t Die di Jim Jarmusch: a Napoli i morti non solo rimuoiono ma bloccano anche i lavori per la metro. E se si tratta del domani, dell’avvenire, ci pensa serenamente il governatore a chiudere tutte le scuole, incluse le materne. Prima di tutto i giovani, insomma. A Napoli, prima di tutto i giovani.

Deo gratias ci ha pensato Petagna. Una acrobazia straordinaria, con la impenetrabile difesa blucerchiata che si apre a mo’ di cratere su una perentoria spiazzata di testa del centrale sampdoriano. Un movimento nerboruto che ricorda il tronco legnoso di un cipresso, che quasi fa sentire il rumore dei bulloni delle lamiere trasalire. Petagna va elogiato: partita di grande impegno. A proposito del quale (e di futuro) ricordo un sussidiario che usavamo alle scuole elementari col medesimo nome, “Impegno”. Anno mille novecento ottantatré . La metropolitana a Napoli già era in progetto.

Il sogno del domani lo ricama Spalletti sui nostri cuori. Se lavoreremo bene, il coronamento dei nostri desideri sarà vedere Lobotka diventare un nuovo Jorginho.

Francamente, un duemilaventidue più promettente di questo non potevamo chiederlo. Grazie.

See you tomorrow.

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