Alla Gazzetta: «Baggio? Quando giocavamo a casa mia decretai l’abolizione del fuorigioco. Roberto voleva farmi segnare ma io sbagliavo sempre»

La Gazzetta dello Sport intervista Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero. Da piccolo, quando stava a Reggio Emilia, voleva fare il portiere e iniziò anche a giocare tra i pali.
«Poi ho visto una chitarra… Da ragazzino avevo il mito di Lev Jascin, il portiere russo. Mi piaceva e dicevano che ero coraggioso. Poi mi appassionai anche di Boranga, di Ghezzi e Pizzaballa».
Zucchero è molto amico di Roberto Baggio. Ne parla.
«Eh sì, siamo cari amici. A parte quella volta che mi fece svegliare alle quattro del mattino per andare a caccia… Non prendemmo nulla. Abbiamo organizzato delle belle partite da me, a Pontremoli, con tanti personaggi ed ex calciatori. Qualche volta venne anche Paolo Rossi e poi Gigi Buffon. Io decretai l’abolizione del fuorigioco. Roberto era in squadra con me e aveva il divieto di segnare. Ma provava a farmeli fare, mi urlava “Vai tigre”. Mi metteva davanti alla porta col pallone da spingere in rete e sbagliavo. Roberto è una persona straordinaria».
Zucchero parla anche della Nazionale Italiana Cantanti della quale ha fatto parte.
«Sì, ma si prendevano troppo sul serio. Quanta competizione. Io giocavo in porta e prendevo gol a raffica. Lasciai. Ma l’intento è sempre stato buono. E’ stato fatto un grande lavoro per aiutare chi ha bisogno»