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Spalletti tiene il Napoli col Botox ma il tempo non perde mai le sue battaglie

Le giocate del Mertens migliore sono costate una carissima manutenzione. Elmas ha lasciato il posto a Insigne e su Fuorigrotta è sceso Cocoon

Spalletti tiene il Napoli col Botox ma il tempo non perde mai le sue battaglie

Spinto nell’angolo dal destino e da uno spogliatoio con un numero ormai considerevole di maxillo-facciali, Spalletti ha dovuto mostrare le carte ed ha giocato la prevedibile conservazione. Dal freddo del suo gabbiotto da squalificato, ha dettato di cedere ad Insigne il posto che gli spetta di diritto, lasciando che Elmas gli concedesse spazio e tornasse in mediana. Se potesse esserci una alternativa tattica non potrei dire e neppure è necessario saperlo ai fini della discussione. Semplicemente, da allora la partita è sostanzialmente, lentamente, morta.

Quello della stagione in corso è un Napoli che sta appassendo in diversi suoi rami e che l’allenatore ha deciso strategicamente di tenere assieme, con un filo di Botox, consolidandone la struttura, puntando sulla lunga stabilità di spogliatoio per trovare equilibrio e tentando di arrivare alla meta prima che il tempo faccia il suo corso e raggrinzisca tutto o si accorga che gioca Petagna in attacco. Purtroppo però il tempo raramente perde le sue gare e può accadere che i cosiddetti senatori finiscano per portare alla bocca il retrogusto di frutti surmaturi. È stata una scelta Ospina sulla promessa ormai svanita del friulano reduce dall’Europeo – e la scelta a volte paga, altre pare farsi pagare. Costano una carissima manutenzione le giocate del Mertens migliore. Finanche nelle scivolate di Koulibaly c’era una eco di tramonto. Da ultimo, l’ingresso di Insigne ha dato alla partita il profumo del confetto della nonna, delle vecchie cristalliere dei salotti chiusi al pubblico tutto l’anno, mentre il giovane macedone cedeva il posto sull’autobus di linea al più attempato collega.

Solo che tant’è – gli infortuni che hanno determinato le assenze, così a lungo paventate dagli sfigati terrorizzati dalla Coppa d’Africa, ci avevano mostrato un Napoli tutto sommato inedito e parzialmente aperto ad un possibile domani, mentre Lorenzo Insigne che scalza di nuovo Elmas ha fatto scendere sullo stadio di Fuorigrotta una coltre da Cocoon di Ron Howard. 

Nel campionato in corso – la stagione che assegnerà l’agognato scudetto alla famosa Meno Peggio d’Italia, magari quella che prima delle altre avrà abbandonato l’Europa foriera solo di palate – anche gli azzurri corrono contro il tempo. Mister Spalletti, nelle prime dieci in campionato, si era intelligentemente mimetizzato ad arte. Sfortunatamente il tempo ha già scovato il nascondiglio e dalla prossima o le abluzioni nella piscina magica avranno effetto o sarà meglio chiedere una benedizione nella letterina di babbo natale.

A tal proposito: la stampa internazionale riporta che un signore, con un copricapo a forma di pentagono irregolare in testa, appena terminato di officiare  la celebrazione del concepimento senza peccato originale della mamma del figlio di dio, ha fatto fare ai bambini un sano bagno di realismo confessando che la storia di quel signore tracagnotto, con la barba e le guance rosse un po’ avvinazzate, che porta i doni a tutti i bimbi del mondo in una sola notte, è una truffa.

In Italia il realismo è una guerra tra signori attempati, che vestono strani cappelli e appariscenti vestiti rossi e sorseggiano spesso vino. Dunque, tutto può ancora accadere.

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