In conferenza: «L’ho costretto a fare una figura inferiore alle sue possibilità. Solo un allenatore fuori di senno potrebbe rinunciare alle sue qualità»

Nella conferenza stampa alla vigilia di Milan-Napoli, Luciano Spalletti ha parlato anche di Lorenzo Insigne. Il capitano ieri ha rilasciato una lunga intervista a Rivista Undici.
«Solo un allenatore che ha perso il senno potrebbe rinunciare alle qualità di Lorenzo Insigne. Lui è un buon capitano di una squadra. Non deve essere preso mai per il massimo possibile, c’è sempre da lavorare per essere più forti. Mi sono trovato bene dal primo momento che l’ho conosciuto, mi è sembrato in linea con l’immagine che ne avevo da fuori. Lui è un calciatore che ha un cuore, perché poi per tornare a quello che dicevamo prima, sulla partita contro l’Empoli, anche se voleva giocare dall’inizio, davanti ci sono io che gli chiedo 70 minuti e commetto un errore a chiedergli troppo. Ho ecceduto in questa sua disponibilità e me ne sono un po’ approfittato. Questa è una qualità che ha, ci vuole essere e dare una mano, ma io avrei dovuto ragionare in modo corretto. Anche se c’erano valutazioni che lasciavano pensare che quei 70 minuti potesse farli come lui pensava. Ma anche lì ci ho messo del mio e l’ho costretto a fare una figura inferiore alle sue disponibilità».