L’Nba sta valutando il “liberi tutti”: giocatori asintomatici in campo anche da positivi

Lo scrive The Athletic: per Adam Silver è la prossima opzione per non bloccare il business del basket americano, "ma non ci siamo ancora arrivati"

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foto Daniele Buffa/Image Sport

Non c’è solo la Premier, anche l’Nba sta faticando a portare avanti il campionato nel mezzo d’una pandemia che non risparmia più nessuno: i giocatori positivi ormai hanno rimaneggiato le squadre, le partite rinviate ormai non si contano più. La Nhl, la lega di hockey su ghiaccio americana, ha deciso che non manderà i giocatori alle Olimpiadi di Pechino con le proprie nazionali. Parliamo delle più grandi industrie sportive del mondo. L’Nba – scrive The Athletic – sta valutando il grande salto: considerare ormai il Covid come endemico e consentire ai giocatori di andare in campo anche da positivi, ancorché vaccinati e asintomatici. Sarebbe un “liberi tutti” clamoroso. 

“C’è un’idea che la Nba ha preso in considerazione ma non ha ancora implementato. Se lo fosse, potrebbe essere il segno definitivo che la lega ha deciso che questa pandemia è ormai endemica e che il nuovo modo della Nba di affrontare il Covid è di far prevalere il business. L’Nba pensa di consentire ai giocatori positivi ma asintomatici di continuare a giocare invece di essere messi in quarantena. Ma Adam Silver ha detto la NBA “non è ancora arrivata” a quel punto. Qualsiasi cambiamento avverrebbe dopo una trattativa e un accordo con il sindacato dei giocatori NBA; non si sono ancora verificate discussioni al riguardo”.

“Pensiamo che ci sia un’opportunità per essere dei leader – ha detto Silver su ESPN – Abbiamo il vantaggio di avere un gruppo altamente vaccinato. Forse possiamo dimostrare che c’è un modo in cui le persone possono andare avanti, riconoscendo ancora una volta che questo virus, sfortunatamente, diventerà parte delle nostre vite per il prossimo futuro”.

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