Il figlio di Peppino Prisco: «In guerra barattò della carne con un quotidiano per leggere dell’Inter»
A Tuttosport: «Sentiva soprattutto la rivalità con il Milan. Negli Inter Club fuori Milano gli dicevano: ‘Avvocato, dica qualcosa anche contro la Juventus, altrimenti siamo in difficoltà’»

Db Milano 24/10/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Inter
Tuttosport intervista Luigi Maria Prisco, figlio di Peppino, l’avvocato super tifoso dell’Inter del quale ricorre oggi il centenario della nascita. Domenica saranno vent’anni dalla sua scomparsa.
Racconta la straordinaria passione del padre per l’Inter, ma in generale per tutto il calcio.
«In guerra, appena giunto in territorio polacco, la prima cosa che fece fu barattare una scatoletta di carne con un quotidiano italiano del giorno prima per leggere dell’Inter. Scoprì che l’Inter aveva perso a Bologna partita e primo posto. Allora si lasciò andare a una parolaccia. Era tifoso dell’Inter, ma anche grande appassionato di calcio».
Sentiva soprattutto, forte, la rivalità con il Milan.
«E i tifosi se ne accorgevano. Capitava che, quando andava in qualche Inter Club della Lombardia, fuori Milano, i soci gli dicessero: ‘Avvocato, dica qualcosa anche contro la Juventus, altrimenti siamo in difficoltà’. Ma per gli interisti che vivono a Milano conta più il derby».
Aggiunge:
«A Torino non invidiava la Juventus, ma il fatto che in città fosse rimasta la brigata Taurinense. Mentre il 5° Alpini era stato trasferito da Milano».
Gli piacevano calciatori extra-Inter?
«Mi è rimasto impresso un commento che fece su un giocatore avversario al termine di Inter-Spal negli anni ’60. Mi disse: ‘Guarda quel ragazzo, è fortissimo. Farà carriera’. Era un giovanissimo Capello».