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Salvatore Esposito: «Possiamo dire la nostra per lo scudetto. Inter e Milan non stiano ‘senza pensieri’»

Alla Gazzetta dello Sport. «L’ultimo capitolo di Gomorra tutto da godere, come i colpi di un grande calciatore alla sua ultima stagione»

Salvatore Esposito: «Possiamo dire la nostra per lo scudetto. Inter e Milan non stiano ‘senza pensieri’»
Venezia 07/09/2020 - Festival del Cinema di Venezia / foto Beescoop/Image nella foto: Salvatore Esposito

Venerdì l’esordio dell’ultima stagione di Gomorra, domenica la sfida del suo Napoli (lui è tifosissimo) all’Inter di Inzaghi. Si è aperto alla Gazzetta dello Sport il noto attore Salvatore Esposito, Genny Savastano nella fortunata serie di Sky.

«Ci aspetta una grande partita, Inter e Milan se le sono date di santa ragione nell’ultima giornata, dimostrando di essere lì in alto per merito: sarà un bel banco di prova per il Napoli e per Spalletti, per testare ambizioni e forza della squadra»

Napoli, Inter e Milan – secondo Esposito – si giocheranno lo scudetto fino alla fine. «Ma a livello di organico le milanesi hanno qualcosina in più rispetto al Napoli. Gli scontri diretti saranno fondamentali».

Un passaggio, chiaramente, sull’esordio della quinta stagione della serie:

«Sarà l’ultima stagione, un po’ come l’ultima di un grande calciatore. Prendiamo l’esempio di Totti: sapevi che stava per terminare la carriera e ne apprezzavi ogni minuto, ogni gesto, ogni momento. Questa stagione sarà stupenda e avvincente come le altre, ricca di colpi di scena e di sorprese. Non saprete mai cosa vi aspetta se non la vedete…».

Salvatore è amico di Insigne. E ritiene che il capitano, alla fine, risolverà le questioni contrattuali e chiuderà la carriera in azzurro. Se così non dovesse essere, Genny non dispera: «Apprezzeremo sempre Lorenzo calciatore del Napoli finché indosserà la nostra maglia, poi qualora le strade dovessero dividersi, resterà un gran bel ricordo».

Ma al di là di Insigne di Spalletti (che sì, è teatrale, ma è soprattutto un grande allenatore che ha raccolto meno di quanto ha seminato in carriera) la palma di migliore attore – dice Esposito alla Gazzetta – va ad Osimhen.

«Non vorrei scomodare paragoni, perché a Napoli poi i paragoni sono sempre importanti. Per me Osimhen racconta e interpreta quella che è la figura del centravanti africano degli ultimi trent’anni: partendo da Milla, passando per Weah, Kanu e Drogba. È la sintesi perfetta di un po’ di ognuno di loro. Se riesce ad affinare qualcosina a livello tecnico, a livello tattico e comportamentale, presto può arrivare tra i migliori tre attaccanti al mondo».

Non interpreterebbe Maradona («non sarei in grado») ma soprattutto non sta «senza pensieri» per lo scudetto. La consolazione, però, c’è: «possiamo dire la nostra: pure loro (Inter e Milan) avranno tanti pensieri…».

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