“Laporta non tratta Xavi in Qatar perché non vuole essere accostato a emiri e sauditi”

El Mundo Deportivo: "Il Presidente del Barcellona non andando in Qatar ha evitato una fotografia che lo avrebbe accompagnato per tutto il suo mandato"

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2021 archivio Image Sport / Calcio / Barcellona / Joan Laporta / foto Imago/Image Sport

Il Barcellona ha un problema “etico” con Qatar e Arabia Saudita. Non solo ha respinto una generosa offerta da 100 milioni di euro per la sponsorizzazione dalla maglia da un fondo riconducibile al governo saudita, ma Laporta non vuole proprio averci a che fare direttamente. Il Mundo Deportivo, ma anche altri giornali spagnoli, hanno notato che il presidente blaugrana non si è recato personalmente in Qatar per “liberare” Xavi e chiudere l’ingaggio del nuovo allenatore: “Il presidente non ha voluto recarsi nel Paese che ha tanto criticato ed ha evitato una fotografia che lo avrebbe accompagnato per tutto il suo mandato. Sicuramente per coerenza prenderà le distanze anche dai reali sauditi”, scrive Cristina Cubero.

“Il giorno del Classico – fa notare il quotidiano – c’era una numerosa presenza saudita al Camp Nou. Xavi Laporta, il fratello del presidente, era incaricato di intrattenere gli ospiti coi quali avrebbe chiuso l’accordo che porterà il Barcellona a Riyad il 14 dicembre per giocare un’amichevole con il Boca Juniors in omaggio a Maradona. Il club blaugrana guadagnerà 2 milioni di euro per la partecipazione a questa partita in Arabia Saudita, una cifra significativamente inferiore ai 5 milioni di euro che pagherà all’emiro del Qatar per liberare Xavi, se non si raggiungesse un altro accordo”.

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