Stadi, il limite del 75% si applica al singolo settore, niente più sardine in curva pena la chiusura dell’impianto

Su Italia Oggi il decreto legge "capienze". Il tetto massimo non deve essere rispettato solo nel complesso dell'impianto. Alla seconda violazione via alla sanzione

costa su stadi Comitato scientifico

foto Hermann

Dall’11 ottobre gli stadi potranno riaprire al 75% della capienza, un passo avanti verso l’apertura totale, ma con alcune restrizioni rispetto a musei, cinema e teatri. Negli stadi, infatti, non potranno esserci settori zeppi di pubblico, come spesso accade in curva, pena la chiusura degli impianti da 1 a 10 giorni. Lo scrive Italia Oggi.

“Il decreto legge «capienze», approvato giovedì sera dal consiglio dei ministri e avviato verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, da questo punta di vista parla chiaro: «le percentuali massime di capienza si applicano a ciascuno dei settori dedicati alla presenza di pubblico nei luoghi di svolgimento degli eventi e competizioni sportivi». Il tetto massimo di spettatori, quindi, non solo dovrà essere rispettato nel singolo impianto sportivo nel suo complesso, ma anche in ciascuno dei settori in cui esso si compone. Non rispettare i paletti sulle presenze (così come gli obblighi di verifica del green pass) potrà costare caro alle società di calcio che, ferme restando le eventuali sanzioni previste dall’ordinamento sportivo, andranno incontro, a partire dalla seconda violazione, alla sanzione amministrativa della chiusura dell’impianto da uno a dieci giorni“.

 

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