Lineker: «Mai stato un campione, ho sempre pensato di avere solo un gran culo»
Al Guardian: "Non ero istintivo, ero freddissimo. Ma tra i campioni mi sentivo un impostore: pensavo che prima o poi mi avrebbero scoperto"

Gary Lineker non ha mai pensato di essere un grande calciatore. Ha sempre pensato solo di essere molto fortunato. E freddo, freddissimo. Uno che la buttava dentro, e continuava a chiedere agli altri “come è possibile che sono così fortunato?”. Tanto che gli altri lo mandavano a quel paese, in campo.
Lo racconta lo stesso bomber inglese in una bella intervista al Guardian.
Racconta di essersi sentito finalmente “bravo” solo dopo aver segnato tre gol al Real Madrid, nel Clasico del gennaio 1987. Questi:
Diciotto giorni dopo ne avrebbe ha fatti quattro contro la Spagna al Bernabéu. “E lì mi sono reso conto che ero bravo in questo”.
Lineker era già stato capocannoniere in Inghilterra per due anni consecutivi. Aveva segnato nella finale di FA Cup. Era passato al Barcellona per 2,8 milioni di sterline. Un solo giocatore era costato di più: Diego Maradona. Capocannoniere al Mondiale. “Sì”, dice Lineker, “ma pensavo di aver sbagliato un sacco di gol…”.
“Pensavo che ad ogni livello che salivo mi avrebbero scoperto, anche se continuavo a segnare”. Lineker va oltre la modestia, si sentiva un impostore. “Quando ne ho fatti due nei primi cinque minuti del classico 1987, il processo mentale era: come diavolo sta succedendo? Poi è arrivata l’Inghilterra. Tornando al centro del campo, chiedo a Bryan Robson: Robbo, perché sono così fortunato? Lui mi ha risposto: “Oh, vaffanculo”. Oggi senti tutti i giocatori dire quanto sono super sicuri di sé. Io non lo ero. Me la stavo cavando”.
Lineker si analizza: “Istinto? Non era istinto. Quello che avevo era una testa fredda. Ero piuttosto freddo, non avevo molta empatia, ero motivato, potevo sopportare la pressione e pensavo molto alla partita”.
E racconta un aneddoto di quando con l’Everton arrivò secondo secondo in campionato perdendo la finale di FA Cup contro il Liverpool:
“La cosa più ridicola è che entrambe le squadre andarono in giro per la città su un autobus scoperto. Il Liverpool aveva due trofei. A noi non ci seguiva nessun tifoso. Peter Reid disse ‘fanculo’ e scese. Avrei dovuto fare lo stesso, ma ero troppo gentile. Fu un atto di suprema crudeltà. L’Everton poi ha vinto il campionato anni prima del mio arrivo e dopo che me ne sono andato, quindi magari forse ero io…”