Col gol di Elmas dopo 13 secondi sembrava una passeggiata di salute contro uno Spartak Mosca falloso e non trascendentale. Ma la squadra resta a bearsi, arriva l’espulsione a Mario Rui e diventa un incubo
Il Napoli è riuscito a segnare dopo soli 13 secondi allo Spartak Mosca, in Europa League, ieri, ma poi è rimasta a guardarsi un po’ troppo allo specchio, scrive Maurizio Nicita sulla Gazzetta dello Sport.
“Dopo 13 secondi, col gol di Elmas, quella del Napoli sembrava una passeggiata di salute contro uno Spartak Mosca falloso e non trascendentale. Ma la squadra di Spalletti resta un po’ a bearsi, arriva l’episodio negativo (l’espulsione giusta dopo mezz’ora di Mario Rui) e la nottata diventa un incubo”.
“Il Napoli ha sbagliato – cosa che in parte aveva fatto anche col Cagliari nel primo tempo – a piacersi troppo allo specchio. E dopo il gol – arrivato da una papera del portiere – ha cercato manovre spettacolari. Petagna non ha trovato l’attimo per la conclusione. E l’illusione è continuata perché anche in 10 il Napoli ha costruito una bella palla gol, di fatto un rigore in movimento che Zielinski ha incredibilmente sbagliato. Poi Spalletti, nell’intervallo, ha ridisegnato la squadra col 4-4-1: Osimhen nelle praterie e Anguissa a chiudere”.