Al Corsera: “La gloria se la prende l’ultimo. Fino all’anno scorso il più forte era lui, ma ora i ruoli si sono invertiti e chiederò di cambiare le posizioni in pista”

Jacobs contro Tortu. Più o meno. L’Italia ha due grandi velocisti (uno è attualmente il più grande tutti, tra l’altro) che si pestano un po’ i piedi. “Sana rivalità” la chiama Marcell Jacobs, medaglia d’oro a Tokyo nei 100 e co-autore assieme a Desalu, Patta e Tortu dell’altro miracoloso oro in staffetta. Ora lui reclama meritocrazia e gloria anche nella 4×100, la gara di squadra. E dice intervistato da Massimo Gramellini per Sette che ora la quarta frazione, quella della gloria al traguardo spetta a lui. Perché è lui il più forte.
Tutti hanno negli occhi, ancora, lo sprint straordinario di Tortu che strappa la medaglia d’oro all’Inghilterra. E’ diventato uno slancio iconico della storia olimpica azzurra. Ma Jacobs vuole essere il frontman della band.
“In staffetta voglio correre la quarta frazione, perché la gloria se la prende l’ultimo. Fino all’anno scorso il più forte era Filippo Tortu, quindi era giusto che l’onore toccasse a lui, ma adesso i ruoli si sono invertiti e chiederò di invertire anche le posizioni in pista. Con lui c’è sana rivalità, benché ora il mio obiettivo sia battere i numeri uno al mondo”