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Dazn: il metodo educativo da socialismo reale di De Laurentiis piacerà anche agli sponsor?

Non possiamo non definire grottesche le parole del presidente che probabilmente chiarirà il suo pensiero. La vicenda sta diventando noiosa e soprattutto non c’è chiarezza su nulla

Dazn: il metodo educativo da socialismo reale di De Laurentiis piacerà anche agli sponsor?

Grottesche. Non c’è altro termine per commentare le dichiarazioni di De Laurentiis su Dazn. Roba da stato libero di bananas. Il sacrificio (dei consumatori ovviamente) in nome del progresso del Paese, sacrificio che ovviamente viene lautamente pagato alla Lega Serie A e ai club. Il presidente del Napoli ha rilasciato quelle dichiarazioni in un discorso a ruota libera in un istituto romano, senza giornalisti. Forse nei prossimi giorni correggerà il tiro. Vedremo. Questa vicenda è diventata noiosa. Ma, probabilmente, la stessa Lega Serie A sta commettendo un errore continuando a focalizzarsi sui consumatori. L’utente alla fine sceglie, a detta di Tim ha già scelto: Tim si aspettava il triplo degli abbonati.

Forse la Lega Serie A dovrebbe preoccuparsi degli sponsor. Al mercato, al business, le panzane sul sacrificio da fare in nome del sistema Paese, fanno il solletico. Come ben sa Aurelio De Laurentiis che fa l’imprenditore. E che, tanto per dirne una, non ci sembra così interessato al progresso del sistema Paese nella modalità della vendita on line dei biglietti. Addirittura per le partite di trasferta di coppe europee, fino a poco tempo fa (non sappiamo se ancora oggi) il ritiro del biglietto avveniva obbligatoriamente brevi manu al botteghino dello stadio di Fuorigrotta pure se la partita era in Svezia e tu magari abitavi a Oslo. Tutto questo quando nel resto d’Europa si entra allo stadio con il Qr-code sul telefonino. Ci fermiamo qua, perché – ripetiamo – la vicenda è noiosa e il mercato la regolerà. I metodi da socialismo reale – il sacrificio (pagato) in nome del progresso – rischiano di avere scarsa presa.

Infine, una annotazione. Che a noi sembra quella più interessante. Questa di Dazn è una vicenda che di chiaro non ha nulla. Non si conoscono gli abbonati. Non è chiaro il sistema di misurazione dell’audience. Non è chiaro in quale percentuale sia responsabilità della presunta arretratezza del sistema Paese e quanto invece sia dovuto alla mancanza di investimenti infrastrutturali di Dazn in Italia (Dazn all’estero si vede). Anche perché resta l’esempio virtuoso di Amazon Prime che ha sì trasmesso una sola partita (Inter-Real Madrid) ma si è vista benissimo (al netto di un guasto di Tim).

È una vicenda, come al solito, molto italiana. E lo sono anche le parole di De Laurentiis, al netto di una possibile correzione.

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