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Il Napoli ha la testa da grande squadra (e un allenatore vero). C’è tempo per il resto

Vittoria 2-1 in casa del Genoa. Un black-out di Meret riapre il match. Poi, il tecnico indovina i cambi con Ounas e Petagna che segna il gol decisivo

Il Napoli ha la testa da grande squadra (e un allenatore vero). C’è tempo per il resto
Db Genova 29/08/2021 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Andrea Petagna

Per la seconda volta il Napoli di Spalletti mostra forza mentale. Gli azzurri vincono una partita – la seconda consecutiva – che recentemente avrebbe spalancato voragini psicologiche da risolvere con mesi di analisi. E invece il Napoli ha vinto, certo gli azzurri sono più forti ma quando i match si mettono male, poi devi essere bravo a portarla a casa. E Spalletti è stato bravo a non perdere la testa nel momento di confusione e ha fornito la luce che serviva con due cambi azzeccati.

Ed è arrivato il giorno in cui il Napoli deve ringraziare Petagna. Entrato all’82esimo, di testa ha segnato un gol da centravanti e ha evitato al Napoli un pareggio che avrebbe aperto il primo processo alla squadra di Spalletti e soprattutto a Meret. Ringraziare Petagna ma anche Ounas che l’allenatore ha mandato in campo dopo il pareggio del Genoa al posto di un vacuo Lozano. Ounas ha impresso accelerazioni fin lì inesistenti. E ha ridato al Napoli l’energia per reimpossessarsi del match. Se giocasse sempre così, sarebbe arduo non consegnargli una maglia da titolare.

Fino al 50esimo, la partita sembrava salda nelle mani del Napoli. Poi, però, succede che Meret viene colto da un accesso di autolesionismo. Fin lì il portiere aveva compiuto anche parate importanti. All’improvviso, però, in sessanta secondi si è fatto scivolare due volte il pallone dalle mani in uscita. La prima volta, senza conseguenze. La seconda ha provocato il gol di Pandev. Ci ha poi pensato il Var a salvare il Napoli per un contatto tra il portiere e Buksa. Risultato momentaneamente salvo ma l’inerzia psicologica del match è cambiata. Il Napoli non ha più controllato, ha cominciato a subire e ha finito per incassare il gol di Cambiaso che ha anticipato Di Lorenzo su cross di Ghiglione.

È cominciato un altro match. Spalletti se l’è giocato con Ounas e poi con Petagna. E ha finito col vincere 2-1.

La partita ha avuto tre volti. Fino al 50esimo, gli azzurri hanno avuto il controllo della partita. Non hanno creato nulla di trascendentale ma quell’ordinaria amministrazione è bastata per andare in vantaggio con un gol da fuori area di Fabian Ruiz. Insigne, schierato da riferimento offensivo, è stato il più pericoloso, il più vivo, il più ardimentoso: si è creato un paio di occasioni da centravanti vero ma una volta ha scheggiato il palo e un’altra ha sparato su Sirigu. Con Insigne ha più o meno retto il centrocampo, male Lozano, ordinario Politano.

La partita sembrava indirizzata verso una vittoria più o meno comoda. Poi, però, sono accadute alcune cose. Ballardini ha messo  in campo Pandev e Buksa. E soprattutto è salito alla ribalta Meret.

Il terzio atto ha avuto come protagonisti Ounas, soprattutto, e Petagna.

Ci sarebbero infine osservazioni di carattere generale, che approfondiremo, sulla qualità generale del nostro campionato. Il che ci induce a uno stato d’animo tendente al depressivo. Ma stasera è tempo di gioia.

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